UN GOVERNO POCO CREDIBILE
di Giacomo Stucchi
La richiesta del senatore del Pd Massimo Mucchetti, presidente della
Commissione Industria di Palazzo Madama, al suo segretario di partito e
presidente del Consiglio, di riferire in aula sul tetto del 3% per gli evasori,
ovvero sulla norma definita "salva Berlusconi", inserita in un primo momento nel
decreto fiscale e poi cancellata, dà l’idea di che aria tiri dalle parti della
coalizione di governo. La legittima richiesta, ancorché bocciata dalla
maggioranza nella riunione della capigruppo, testimonia però come le ondivaghe
dichiarazioni del premier Renzi non abbiano convinto gli stessi parlamentari del
Pd e molti altri vicini al governo stesso. Possiamo solo immaginare, quindi,
che idea negativa si possano essere fatta della vicenda i cittadini. Per il
Parlamento, che nei prossimi giorni è chiamato a esprimersi su molti e
importanti provvedimenti, tutta la questione ha di certo il sapore della beffa.
Il rischio concreto è che alla fine, come spesso accade con questo governo, la
correttezza formale e sostanziale del processo decisionale e legislativo venga
definitivamente compromessa, soprattutto sul tema della lotta agli evasori. Come può un governo che
agisce in queste condizioni porsi seriamente ambiziosi programmi riformatori,
anche di tipo costituzionale? E’ una domanda che tutti i cittadini dovrebbero
porsi, tanto più alla vigilia di importanti snodi politici e istituzionali che
verosimilmente potrebbero esserci nelle prossime settimane. Conclamato ormai il
fallimento del governo Renzi sul piano economico, come dimostrano anche gli
ultimi drammatici dati sull’aumento record della disoccupazione, la verità è che
esiste il rischio concreto che anche il processo riformatore possa avere
la medesima sorte.
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