Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, dicembre 11, 2014

CROLLA L'ECONOMIA MA NEL PD SI PENSA SOLO A LITIGARE

di Giacomo Stucchi
Mentre il Paese affonda, come dimostra l’ulteriore crollo della produzione industriale a ottobre, segnalato dall’Istat, nel Pd più che alle riforme e ai provvedimenti economici si pensa alla resa dei conti. Questo stato di cose, che non può che riflettersi su una pessima azione di governo che non riesce a risolvere nessuno dei molti problemi ancora sul tappeto, è da irresponsabili. Purtroppo però non si tratta di una novità perchè, a dispetto della propaganda governativa, la legislatura in corso ( e non solo questa) è sempre stata condizionata dai tradimenti all’interno del Pd. Prima quello che fece mancare i voti per l’elezione di Prodi al Quirinale, e poi l’altro, forse ancora meno digerito nel Pd, della defenestrazione di Letta da Palazzo Chigi dopo l’ormai famigerato “stai sereno Enrico”. Insomma, altro che riformisti e cambio di verso, la storia del Pd al governo in questa tormentata legislatura è tutta qui; e le disastrose conseguenze, soprattutto sul fronte economico, si vedono. Il presidente del Consiglio, sopravvalutando le sue possibilità e quelle del suo stesso partito, ha fatto partire un treno complesso, come quello delle riforme costituzionali, quando invece avrebbe dovuto aggredire subito l’economia con provvedimenti forti. Invece, dopo quasi due anni di legislatura, siamo ancora qui a discutere di questo o quell’altro emendamento alla riforma costituzionale. La verità è che nel Pd tirano solo a campare e avrebbero continuato a farlo ancora se non fosse che la questione delle possibili dimissioni di Napolitano ha messo un pò tutti con le spalle al muro; e costretto molti a scoprire le carte. Del resto è difficile immaginare che i reiterati diktat al governo da parte di Junker (cui Renzi avrebbe dovuto fare cambiare idea sul nuovo corso delle politiche dell’Ue!), che senza tanti giri di parole ha detto chiaro e tondo di non fidarsi più di tanto delle belle parole del premier, siano del tutto casuali. Il problema è che i conti aperti nel Pd finiremo per pagarli tutti.