Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, novembre 27, 2012

STIME DELL'OCSE E CONSENSO POPOLARE IN PICCHIATA PER IL GOVERNO DEI PROFESSORI

Le stime dell'Ocse sulla crescita dell'economia, decisamente più pessimistiche di quelle del governo, non ci fanno certo dormire sonni tranquilli ma non ci sorprendono. Da mesi la Lega Nord infatti mette in guardia le forze sociali ed economiche sulle inevitabili conseguenze recessive della politica del governo, che non possono fare altro che contrarre il Pil con ricadute negative su occupazione, salari e prezzi, e adesso tutti i nodi stanno venendo al pettine. La disoccupazione, con una previsione dell'Ocse di circa il 12% entro il 2014 (un dato che tuttavia non dà l'idea della sua drammaticità se non lo si spalma sulle diverse realtà territoriali e nelle diverse fasce d'età), è in particolare il fronte più drammatico di una crisi economica dai risvolti sociali imprevedibili. Come si sta vedendo del resto con le manifestazioni che si susseguono ogni giorno e che vedono scendere in piazza un pò tutte le categorie sociali, dagli operai agli studenti, dagli impiegati della pubblica amministrazione a quelli delle aziende private, per alzare ovunque un grido di protesta contro la politica economica e sociale di questo governo. Il fatto è che sino a quando le imprese del Nord hanno potuto continuare a produrre ricchezza (e tirare la carretta per tutti!) l'economia in qualche modo è andata avanti, ma adesso il nostro tessuto produttivo si trova doppiamente penalizzato, dalla crisi dei consumi e dalla politica vessatoria imposta dal governo, e quindi le aziende chiudono e gli operari vanno in cassa integrazione Una miscela esplosiva che sta facendo affogare cittadini e imprese. Non fanno sperare poi in un miglioramento le riforme, in particolare quella del lavoro, varate da Palazzo Chigi che anziché incoraggiare le imprese ad assumere sortiscono l'effetto contrario. La verità è che l'unico risultato ottenuto da questo governo dei Professori è quello di averci sottomesso completamente alle politiche di rigore di Bruxelles, senza peraltro avere prima provveduto a mettere un po' d'ordine in casa propria. Se solo si fosse portato a compimento, per esempio, la nostra riforma federalista (che tra l'altro prevedeva l'adozione dei costi standard nella pubblica amministrazione) probabilmente oggi avremmo avuto dei risparmi significativi sul fronte della spesa pubblica, anziché l'ennesima impennata. L'elenco delle occasioni perdute da parte di questo governo (che ha potuto disporre di una maggioranza parlamentare senza precedenti) è comunque molto lungo, al punto che nemmeno la propaganda di certi organi di stampa e delle forze politiche pro-Monti, che comunque sembrano perdere sempre più appeal sia in Parlamento sia tra la gente comune, possono del tutto ignorarlo. D'altra parte se neppure la recente discesa in campo del partito più vicino a Monti, quello voluto da Luca Cordero di Montezemolo, è riuscito nell'intento di creare consenso popolare intorno al Professore, è segno evidente che si tratta di una battaglia già persa. E manca ancora l'ultima rata dell'Imu!