Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, novembre 20, 2012

LONTANI DAI GATTOPARDISMI, VICINI AL NOSTRO TERRITORIO

di Giacomo Stucchi

L'attuale momento di crisi politica e istituzionale, che sta attraversando il sistema dei partiti romani, non può che fare da moltiplicatore di impegno e volontà per tutti noi nel portare avanti con forza e con vigore il nostro progetto di una Lombardia che sia finalmente a guida leghista e che guardi all'Euroregione del Nord, "primo tassello - come sostiene il nostro Segretario Federale e candidato alla presidenza della regione lombarda, Roberto Maroni - verso una nuova Europa dei popoli, l'Europa che vogliamo". Il sistema istituzionale ha fallito nel suo complesso e il governo Monti è solo l'ultimo atto di una rappresentazione tragica che vedrà ben presto affondare definitivamente il centralismo romano. La Lega quindi, e tutti i cittadini del Nord che si riconoscono in un progetto di riscatto e di rivendicazione di propri diritti fondamentali, ritiene prioritario che la guida della Lombardia sia affidata alla massima espressione di coerenza e capacità di governo che in questo momento il nostro movimento può offrire, quella cioè di Roberto Maroni. Lasciamo perciò che siano altri a cimentarsi nelle tante operazioni gattopardesche che in questo momento caratterizzano la politica romana. Dove è fallita l'operazione 'virata a sinistra', ovvero il tentativo di Bersani di portare i cittadini alle urne più volte in pochi mesi per cercare di trarne un indubbio vantaggio elettorale a spese dei contribuenti, ma dove sono invece appena cominciate le grandi manovre al centro. A giudicare quanto meno dall'enfasi che ha accompagnato la nascita ufficiale del neonato partito centrista guidato da Luca Cordero di Montezemolo, che ha la particolarità di non candidare il suo leader ma di dare l'appoggio al premier uscente. Montezemolo infatti sarà presente alle Politiche con il suo partito ma non ci metterà la faccia, preferendo invece appoggiare l'attuale presidente del Consiglio. Ad accompagnare il presidente della Ferrari anche esponenti del cosiddetto governo 'tecnico', come il ministro Andrea Riccardi, ma anche del sindacato, come il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni. Un'operazione, quella di Montezemolo, per la quale non hanno di certo fatto salti di gioia personaggi come Fini e Casini che speravano di mantenere il copyright della formula elettorale 'Monti dopo Monti', per avere poi loro stessi qualche strapuntino nella "stanza dei bottoni" anche nella prossima legislatura. Il progetto dell'ex e dell'attuale presidente della Camera potrebbe infatti fallire, o quanto meno essere ridimensionato di molto, se a portare il consenso elettorale a Monti sarà Montezemolo. Completano poi il quadro politico le vicissitudini dei partiti della strana maggioranza, impegnati però più negli scontri senza esclusione di colpi per le primarie (in dirittura d'arrivo quelle del Pd, in alto mare quelle del Pdl) che nella soluzione dei problemi dei cittadini.