Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, novembre 15, 2012

IL GOVERNO "TECNICO" TIRA LA VOLATA A BERSANI

di Giacomo Stucchi

Che sia un errore definire il governo in carica come tecnico lo abbiamo sempre sostenuto, anche in tempi non sospetti. In tempi in cui, cioè, una certa stampa e tutto il Parlamento (ad eccezione della Lega Nord!), hanno attribuito la fiducia ad un esecutivo solo ufficialmente composto da tecnici, ma in realtà ben rappresentativo di specifici e ben delineati interessi economici, finanziari e politici. Adesso che Monti e i suoi ministri hanno gettato la maschera, dimostrando al popolo come da tecnici si può anche essere servitori di una causa politica, quella del Pd, tutto è più evidente. Indire una doppia tornata elettorale, per le Regionali a febbraio e per le Politiche più avanti, anche a costo di buttare dalla finestra quattrini pubblici sottratti con tasse assurde a famiglie che non arrivano alla fine del mese o alle imprese che sono costrette a chiudere, è un operazione che non serve a nessuno, se non a Bersani per tirargli la volata a Palazzo Chigi. Anche chi in buona fede ha creduto, almeno per un istante, che i Professori al governo avrebbero fatto delle riforme veramente necessarie è costretto a ricredersi. E' stato detto infatti che il governo tecnico sarebbe stato in grado di assumere decisioni che la politica, in generale, ma anche un governo legittimamente eletto dal popolo, in particolare, non avevano saputo prendere. Balle megagalattiche! Mai, nemmeno per un momento, l'azione del governo Monti è stata ispirata dai suddetti principi, anzi è vero l'esatto contrario. Il primo atto infatti è stato quello di mettere mano all'unica cosa che non avrebbe dovuto essere toccata perché già in sicurezza: la previdenza pubblica. Un governo tecnico serio non avrebbe utilizzato il sistema previdenziale, che al netto di un suo utilizzo improprio (come quelle del finanziamento degli ammortizzatori sociali) era stato già messo in sicurezza dai precedenti governi, per fare cassa; un governo tecnico serio non si sarebbe nemmeno sognato di negare diritti acquisiti, peraltro minimi e non certo scandalosi come le buone uscite di certi manager dell'alta finanza, per creare disastri sociali come quelli degli esodati; un governo tecnico avrebbe preso ben altre decisioni. Per esempio, avrebbe svincolato dal patto di stabilità quei Comuni virtuosi che non riescono ad impiegare le loro risorse economiche perché soggetti a limiti assurdi in nome di una falsa buona spesa pubblica che, invece, fa acqua da tutte le parti. Che però continua ad essere foraggiata e incoraggiata da questo governo, come dimostrano gli indicatori statistici. Altro che spending review, qui ci troviamo dinanzi alla più grossa menzogna della storia: quella di un finto governo tecnico che dice di volere razionalizzare la spesa pubblica ma poi, anche in questa circostanza obbediente al volere della sinistra, non introduce i costi standard, previsti nella nostra riforma sul federalismo fiscale, che sarebbero stati l'unico strumento concreto in grado di evitare altro sperpero di denaro pubblico.