Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, novembre 29, 2012

MONTI SPARTIACQUE TRA IL RIFORMISMO FEDERALISTA E IL RITORNO DELL'ASSISTENZIALISMO

di Giacomo Stucchi

Se c'è una cosa che ha caratterizzato l'azione del governo in carica è quella di avere affossato il Nord, le sue aziende e i suoi cittadini, ma soprattutto di aver messo le autonomie locali nelle condizioni peggiori per assolvere la loro funzione di prestatori di servizi pubblici. Il governo Monti segna uno spartiacque tra la cultura del riformismo, in particolare federalista, portato avanti dalla Lega Nord e quella dell'assistenzialismo che speravamo sepolta per sempre. Alla faccia del risanamento economico, obiettivo sul quale il governo dei Professori ha decisamente fallito, non c'è un solo provvedimento dell'esecutivo, approvato in questi mesi, che non abbia contribuito a scavare nella già profonda voragine del debito pubblico. Il dibattito in Parlamento per l'approvazione del decreto sui costi della politica, giusto per restare all'attualità, ha messo in chiara evidenza la matrice assistenzialista che accomuna governo e maggioranza e che porterà, ancora una volta, le realtà territoriali più sane e virtuose a dover pagare per le inefficienze amministrative di altri. In particolare, alcune norme del suddetto decreto prevedono più soldi ai Comuni in rosso, ed un anticipo di 50 milioni alle Regioni con squilibri finanziari. Qui non si tratta di nord o sud, e specificarlo non è mai superfluo, ma di incapacità, o peggio di incoscienza, da parte di amministratori che hanno assolto nel peggiore modo possibile al mandato affidatogli dai loro concittadini e che adesso, ironia della sorte, vengono quasi premiati dal governo con anticipazioni economiche. Ad andare a farsi benedire quindi non solo i soldi dei contribuenti, cosa di per sé già gravissima considerati i sacrifici economici chiesti ai cittadini, ma anche la speranza di cambiamento che negli ultimi dieci anni aveva visto nella responsabilizzazione degli enti locali, principio cardine del nostro federalismo fiscale, un concreta possibilità di attuazione. Oggi come allora, però, l'unico modo per chiudere i rubinetti della cattiva spesa pubblica del governo centrale rimane quello di lasciare sul territorio le risorse prodotte, affinché i cittadini possano controllarne il loro giusto utilizzo ma anche per toglierle dalle grinfie dei partiti romani e di uno Stato sprecone. Purtroppo il governo Monti, e la strana maggioranza che lo appoggia, vanno nella direzione esattamente contraria. Come si può constatate, seguendo anche l'iter parlamentare dei vari provvedimenti legislativi, quando si tratta di allargare i cordoni della borsa E USARE I SOLDI DEL NORD per elargire denaro pubblico, a chi dovrebbe invece rispondere per averlo sperperato a piene mani, Pd e Pdl si ritrovano alla grande.