Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, marzo 09, 2010

TROPPA BUROCRAZIA, E LE SCENEGGIATE DELLA SINISTRA, UCCIDONO LA DEMOCRAZIA

di Giacomo Stucchi

Ciò che sta accadendo sul fronte delle elezioni regionali è davvero surreale e non si fa a tempo a commentare un fatto, che già interviene un nuovo colpo di scena a rendere, se possibile, ancora più intricata la matassa che si è venuta a creare. Si tratta di un tira e molla, tra giustizia amministrativa e partiti politici, cui è estranea la Lega Nord, che fa davvero male alla politica e alle istituzioni. Tuttavia, nel caos di questi giorni ci sono almeno due punti sui quali gli elettori, che il 28 e 29 marzo andranno a votare, devono attentamente riflettere. In primo luogo, la Lega Nord non c’entra assolutamente nulla con la confusione che si è venuta a creare sulle liste regionali. Noi, infatti, da decenni presentiamo le nostre liste rispettando sempre le regole e, semmai, i fatti ai quali stiamo assistendo in questa tornata elettorale dimostrano quanto sia valida la nostra battaglia per cambiare certe astruse normative. Troppa burocrazia, troppi timbri e carte bollate, uccidono la democrazia. Basterebbero pochi passaggi per rendere più semplice l’adempimento della presentazione delle liste e consentire così a tutti, opinione pubblica e partiti politici, di concentrarsi sulle elezioni, che costituiscono il momento istituzionale più alto di ogni sistema democratico. I nostri elettori, ma anche quelli un po’ disorientati degli altri partiti, devono però sapere che il Carroccio non ha mai avuto, né avrà mai, dubbi o perplessità sui suoi obiettivi e sui modi per raggiungerli. Il primo di questi è vincere queste elezioni regionali e far diventare la Lega il primo partito del Nord. Si tratta di un traguardo possibile perché il nostro movimento è l’unico davvero affidabile. Sul piano istituzionale, con la credibilità conquistata (a tutti i livelli) dai nostri rappresentanti (apprezzati da tutti per il loro lavoro quotidiano), ma anche su quello politico, con la validità delle battaglie sin qui portate avanti. In secondo luogo, gli elettori riflettano anche al fatto che se degli errori sono stati commessi da qualche dirigente di partito dell’ultima ora, che non ha certo brillato per lucidità ed esperienza, e del quale nel Pdl siamo certi terranno conto, lo è altrettanto il fatto che stiamo assistendo ad una sceneggiata da parte dei dirigenti del Pd, dell’Idv, e dei Radicali, che non ha davvero precedenti nella storia della Repubblica. Costoro prima hanno detto di non volere vantaggi, e di ritenere quindi non corretto un voto che avesse visto eventualmente assente il Pdl; poi, invece, accortisi della possibilità di averla vinta a tavolino, hanno cominciato a cincischiare con ricorsi e contro ricorsi amministrativi e per ultimo, per bocca del giustizialista Di Pietro, a prendersela anche con il presidente Napolitano, reo di aver firmato un decreto interpretativo. Un provvedimento che poi, alla prova dei fatti, si è rivelato essere per niente invasivo rispetto alle norme esistenti e, quindi, neppure lontanamente paragonabile a quel golpe paventato dall’ex pm. Una preoccupazione peraltro del tutto pretestuosa, dal momento che la Lega Nord non avrebbe mai consentito di approvare un provvedimento che inficiasse i poteri delle Regioni.