Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

mercoledì, febbraio 14, 2007

SOLO BOSSI VERO RIVOLUZIONARIO

di Giacomo Stucchi

Per poter fare le riforme, quelle vere, bisogna essere dei rivoluzionari; come lo è il nostro segretario federale Umberto Bossi. Ora, in vista dell’apertura del parlamento del Nord a Vicenza, a chi si pone il problema se restare o meno nella Cdl vorrei chiedere quanti altri uomini disposti a battersi per le riforme, oltre a Bossi, vedete in giro? Cominciamo dal fronte governativo. Anche questa settimana Prodi ci propina lo strazio dell’ennesima inutile verifica. Assistiamo così ad un altro vertice che, come al solito, aggiunge confusione al caos esistente e produce nuove spaccature all’interno della maggioranza di centrosinistra; tanto che non si capisce proprio perché ministri, sottosegretari e segretari di partito dell’Unione, continuino a riunirsi. Il rimedio infatti è peggiore del male. Dal canto suo il Professore si sforza di limitare i danni, cercando di volta in volta di circoscrivere gli argomenti da porre all’ordine del giorno delle riunioni, ma il suo è però un tentativo inutile perché tra i riformisti e la sinistra radicale il pomo della discordia non è rappresentato solo dalla politica estera, o da singole questioni, ma dall’intera agenda degli interventi del Governo. Né servono alla bisogna le dichiarazioni di Pecoraro Scanio o di Franco Rizzo, quando dicono, solo per citare un esempio, che “l’allargamento della base americana in Italia non rientrava nel programma di governo” e quindi non andava approvato. Anche un bambino intuisce che un accordo elettorale, per quanto esteso, come lo è stato quello tra i partiti dell’Unione, non può contenere tutte le decisioni, molte delle quali non prevedibili, che qualsiasi Governo si trova a prendere nell’arco di una legislatura. Nell’azione dell’esecutivo infatti c’è sempre qualcosa di imprevisto ed è allora che una coalizione vera fa quadrato intorno al suo leader e lo coadiuva, lo sostiene. Il fatto è che questi del centrosinistra, dopo solo dieci mesi al governo, hanno davvero perso la bussola. Anzi, è ormai evidente a tutti che non hanno mai avuto una rotta e che hanno mirato solo alla conquista delle poltrone istituzionali dalle quali adesso non intendono schiodarsi. Al di là di questo obiettivo, nel quale comunisti e neocentristi hanno dimostrato di essere come il lupo, e cioè di perdere il pelo ma non il vizio dell’attaccamento al potere, non c’è nient’altro. Tanto meno il federalismo. Ecco perché il Carroccio ha fatto bene a presentare l’ordine del giorno al Senato, sul quale è scivolata la maggioranza. Bisogna continuare su questa strada per rendere evidente al capo dello Stato, ma soprattutto al popolo, che non esiste altra possibilità se non quella di mandare a casa Prodi e i suoi accoliti. Sul fronte degli alleati, sono invece senz’altro positive le dichiarazioni di Berlusconi circa la sua indisponibilità a un governo tecnico, nel caso in cui Prodi dovesse scivolare a breve; ma anche di apertura alla Lega Nord per fare insieme una legge elettorale che non penalizzi nessun partito. Tuttavia sappiamo che nella Cdl c’è chi, segnatamente l’Udc di Casini, da un lato continua a stare nel centrodestra quando si tratta di fare gli accordi elettorali per la prossima tornata di elezioni amministrative e dall’altro lato si tiene le mani libere per un eventuale appoggio, organico o esterno poco importa, ai centristi dell’Unione. Magari per fare un nuovo Governo che tiri a campare per chissà quanto altro tempo ancora. In questo modo l’Udc a parole si dichiara tra i più fervidi sostenitori del matrimonio, nei fatti della politica è invece per la bigamia. A casa mia l’atteggiamento assunto dall’ex presidente della Camera si chiama opportunismo, e per giunta di quello tra i più sfacciati. I recenti sondaggi dicono che, se si votasse domani mattina, la Cdl, a quanto pare anche senza l’Udc, vincerebbe le elezioni. E’ vero che ormai abbiamo imparato a prendere queste previsioni con tutte le cautele possibili ma il fatto che istituti e osservatori politici, tradizionalmente vicini al centrosinistra, siano della stessa opinione ci fa essere molto ottimisti. Tuttavia siamo certi che, proprio perché le previsioni non sono favorevoli all’Unione, Fassino, Rutelli e quelli della sinistra radicale ingoieranno tutti i rospi che serviranno ad evitare il ricorso alle urne, anche perché una volta capitolati Palazzo Chigi lo vedrebbero solo col binocolo. Ed è anche per questo che nessuno nella Cdl dovrebbe prestarsi al loro gioco, aiutandoli a rinviare sine die il giorno della resa dei conti elettorale.

Tratto da LA PADANIA del 7.02.2007