Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

mercoledì, marzo 29, 2006

LA LEGA NELLA STORIA, LA SINISTRA NEL CAOS

di Giacomo Stucchi

Ci sono alcuni aspetti della campagna elettorale in corso che la rendono un po’ surreale. Uno di questi è per esempio l’appello fatto dal Capo dello Stato alle forze politiche di moderare i toni del dibattito politico: condivisibile nella sostanza, a condizione però che se ne specifichi il destinatario. Non accadeva da molti anni infatti che gruppi di facinorosi intervenissero per interrompere i comizi degli avversari politici. Succedeva negli anni Settanta, quando neofascisti e comunisti se le davano di santa ragione. All’epoca c’era lo scontro ideologico mentre oggi questo non dovrebbe esserci, ma allora quei gruppi di sinistra che aggrediscono Borghezio in treno e non la fanno parlare ai comizi, mettono a ferro e fuoco le strade di Milano, contestano violentemente il premier, reo di aver partecipato ad una manifestazione coi suoi sostenitori a Genova, da dove spuntano fuori? Non è che per caso questo centrosinistra che aspira a mettere piedi a Palazzo Chigi, ha tra le sue carte anche quella del “braccio violento e antidemocratico”? Perché, sino ad oggi nessuno ha sentito dichiarazioni di condanna senza se e sena ma a questi gruppi da parte dei tanti leader dell’Unione. Anzi, tutte le volte che si verificano nuovi e cruenti episodi di violenza ad opera di disobbedienti, no global e gruppi legati ai centro sociali, Prodi, per tutta risposta, ribatte che la colpa è di Berlusconi che non accetta le regole. Ma che faccia di bronzo. Ma come, prima Rifondazione candida uno come Caruso, che ha una lista di precedenti penali lunga un chilometro, e poi Prodi sostiene che è colpa del premier che non sta alle regole del gioco. Ma di quale gioco parla il Professore? E’ inquietante e deprimente, credo per ogni cittadino, soltanto immaginare che gente come Luxuria e il capo dei disobbedienti possano sedere sugli scranni del Parlamento; figuriamoci poi il programma del centrosinistra, che già si sa annuncia infarcito di lacrime, sudore e sangue. Ma come potrebbe mai un elettore dotato di buon senso affidare il proprio futuro, e quello della sua famiglia, all’Unione? Con questi qui rischiamo di fare un salto indietro di cinquant’anni: sul piano delle grandi opere pubbliche e dell’energia, con i Verdi di Pecoraro Scanio che si oppongono anche alla costruzione di una semplice strada; sul piano fiscale, con Bertinotti che vuole introdurre la patrimoniale e non ne fa certo un mistero; sul piano sociale, coi pacs che diventeranno il nuovo modello di unione mentre quello della famiglia tradizionale sarà probabilmente considerata un affare da trogloditi; sul piano internazionale, con Diliberto che dileggerà gli Stati Uniti ogni qual volta gli andrà. Ecco, questo è tutto quello che aspetta i cittadini con Prodi al governo. E con la Cdl? Sono i fatti a parlare e questi dicono, in primo luogo, che l’asse tra Bossi è Berlusconi, unitamente agli altri alleati, ha fatto si che per la prima volta in sessant’anni ci fosse un governo con il medesimo presidente del Consiglio, dall’insediamento al commiato. In secondo luogo, non sono aumentate le tasse. Non si tratta di un risultato di poco conto se si considera a) anche su questo fronte non ci sono precedenti, b) la sfavorevole congiuntura economica internazionale. Mai nessuno governo era riuscito nell’improbo compito di non mettere le mani nelle tasche dei cittadini. In terzo luogo, solo con il Carroccio è stata possibile un’autentica e proficua stagione di riforme. Si può dire, senza essere smentiti, che sono state fatte più riforme in questa legislatura che in tutta la storia della Repubblica.