IL BASTONE E LA CAROTA
di Giacomo Stucchi
La partita sulla Rai giocata dal premier forse potrà consentirgli di
controllare il servizio pubblico ma di certo non lo farà risalire nel gradimento
dei cittadini, che di certo hanno ben altro a cui pensare. Con l’occupazione
delle poltrone della tv pubblica, e dopo il voto salva-Azzollini in Senato, il
segretario-presidente inanella un’altra perla da prima Repubblica. Un’altra
concreta dimostrazione di quanta ipocrisia ci sia sempre stata nelle parole del
premier, quando sulla Rai sosteneva: "Costi quel che costi, la toglierò ai
partiti. Il mio Pd non metterà mai bocca". E invece, oltre alla bocca, sulle
poltrone della Rai ha messo pure gente a lui vicina, resuscitando obtorto
collo l’intesa con Fi per poter eleggere un presidente condiviso visto che i
numeri in Commissione non gli davano la possibilità di sceglierselo da solo.
Renzi ha poi utilizzato la carota nel ringraziare con una lettera i parlamentari
del Pd per il lavoro “impressionante” fatto in Parlamento, salvo poi prendere il
bastone quando ha fatto dire alla senatrice Finocchiaro e alla ministra Boschi
che la riforma costituzionale non si tocca perché questo significherebbe
ripartire daccapo. Insomma, alla ripresa dei lavori parlamentari a settembre, è
verosimile aspettarsi l’ennesima resa dei conti dentro il Pd e il solito
disinteresse del governo e della maggioranza per i veri problemi del Paese. Dove
continuano a sbarcare centinaia di immigrati clandestini; dove i sindaci non
sanno più dove prendere i soldi per garantire i servizi ai cittadini; dove la
produzione industriale continua a segnare il passo; dove lE riforme varate dal governo risultano essere un
coacervo di norme e di decreti attuativi che nessuno comprende e sa attuare.
Insomma, questo è il Paese voluto da Renzi; e chissà quali altri danni sarà
in grado di fare nel tempo che, speriamo il più breve possibile, resterà ancora
a Palazzo Chigi.
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