Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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venerdì, luglio 24, 2015

CON QUESTO GOVERNO NON C'E' MOLTO DA STARE ALLEGRI

di Giacomo Stucchi
Non c’è stato neppure il tempo di entrare nel merito dell’annuncio propagandistico sulla riduzione delle tasse, fatto da Renzi qualche giorno fa, che già la dura e cruda realtà ha preso di nuovo il sopravvento. Basti pensare all’ennesima fiducia posta dal governo, e votata alla Camera dalla maggioranza, sul cosiddetto decreto fallimenti. Un provvedimento che, lungi dal venire incontro alle aziende in crisi, si annuncia già come l’ennesima normativa arlecchino dove ci sta un po’ di tutto ma senza venire veramente a capo dei problemi. Come se non bastasse ci sono poi le complicazioni sui rimborsi fiscali, che potrebbero far arrivare in ritardo le somme dovute dal fisco e sulle quali moltissimi lavoratori contano per potere far fronte alle loro scadenze, ma anche il grande giallo dell’estate relativo a dove il governo intenda trovare i 20miliardi necessari per evitare l'ennesimo aumento dell'Iva. Altro che riduzione delle tasse, qui bisogna stare attenti a non ritrovarsi da parte di Palazzo Chigi, complice il periodo quasi agostano, una stangata di mezza estate. Sarebbe proprio un bel disastro, soprattutto a fronte di una ripresa economica tante volte annunciata ma che nella realtà ancora non esiste; di una spesa pubblica scandalosamente fuori controllo nonostante i tanti proclami dei mesi scorsi; di un’occupazione che, soprattutto per i più giovani, rimane un miraggio e non diventa mai una certezza; di una sicurezza che, per quanto riguarda l’azione del governo, fa acqua da più parti ma che, per fortuna, può contare sull’efficace azione delle Procure e sull’abnegazione delle nostre forze dell’ordine. D’altra parte se persino Massimo D’Alema, che qualcosa di questo governo a trazione Pd dovrebbe pur saperne, ha detto che sulle tasse il segretario-presidente “ha già annunciato tutto per i prossimi tre anni ma sulla manovra di 50 miliardi si tratta di capire da dove cominciare”, non c’è molto da stare allegri.