CON QUESTO GOVERNO NON C'E' MOLTO DA STARE ALLEGRI
di Giacomo Stucchi
Non c’è stato neppure il tempo di entrare nel merito dell’annuncio
propagandistico sulla riduzione delle tasse, fatto da Renzi qualche giorno fa,
che già la dura e cruda realtà ha preso di nuovo il sopravvento. Basti pensare
all’ennesima fiducia posta dal governo, e votata alla Camera dalla maggioranza, sul cosiddetto decreto fallimenti. Un
provvedimento che, lungi dal venire incontro alle aziende in crisi, si annuncia
già come l’ennesima normativa arlecchino dove ci sta un po’ di tutto ma senza
venire veramente a capo dei problemi. Come se non bastasse ci sono poi le
complicazioni sui rimborsi fiscali, che potrebbero far arrivare in ritardo le
somme dovute dal fisco e sulle quali moltissimi lavoratori contano per potere
far fronte alle loro scadenze, ma anche il grande giallo dell’estate relativo a
dove il governo intenda trovare i 20miliardi necessari per evitare l'ennesimo
aumento dell'Iva. Altro che riduzione delle tasse, qui bisogna stare attenti a
non ritrovarsi da parte di Palazzo Chigi, complice il periodo quasi agostano,
una stangata di mezza estate. Sarebbe proprio un bel disastro, soprattutto a
fronte di una ripresa economica tante volte annunciata ma che nella realtà
ancora non esiste; di una spesa pubblica scandalosamente fuori controllo
nonostante i tanti proclami dei mesi scorsi; di un’occupazione che, soprattutto
per i più giovani, rimane un miraggio e non diventa mai una certezza; di una
sicurezza che, per quanto riguarda l’azione del governo, fa acqua da più parti
ma che, per fortuna, può contare sull’efficace azione delle Procure e
sull’abnegazione delle nostre forze dell’ordine. D’altra parte se persino
Massimo D’Alema, che qualcosa di questo governo a trazione Pd dovrebbe pur
saperne, ha detto che sulle tasse il segretario-presidente “ha già annunciato
tutto per i prossimi tre anni ma sulla manovra di 50 miliardi si tratta di
capire da dove cominciare”, non c’è molto da stare allegri.
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