NEGLI SCENARI INTERNAZIONALI IL GOVERNO RENZI SEMPRE PIU' NANO DELLA POLITICA
di Giacomo Stucchi
A fronte di vicende internazionali che appaiono decisive il governo sembra
vivere una realtà tutta sua, completamente avulsa dai vari scenari ai quali
invece l'esecutivo del nostro Paese dovrebbe essere fortemente interessato. Dal
fronte dell’immigrazione di massa, con gli inutili annunci che non si contano
più, alle sanzioni economiche alla Russia, sulle quali pur avendo le stesse già
messo in ginocchio molte imprese di casa nostra Renzi non proferisce una sola
parola di dissenso, il quadro è davvero desolante. Persino sul rischio Grexit,
che pure dovrebbe consigliare al nostro premier di prendere posizione (per vari
motivi, compreso il concreto rischio di gravi conseguenze sui nostri conti
pubblici), si è visto un azzeramento del peso del governo davvero preoccupante.
Insomma, ai grandi mutamenti geopolitici che stanno caratterizzando il mondo
intero, si contrappone un provincialismo e un limite d’azione del governo Renzi
che lo rendono un nano della politica. Ma la sinistra non finisce mai di stupire
e così alle incapacità politiche del premier in carica si aggiunge il ritorno
sulla scena dell’ex presidente del Consiglio Romano Prodi che, dopo la sentenza
di condanna a Berlusconi per la vicenda De Gregorio, ha rivendicato il suo
diritto a restare in sella nel 2008. Facendo finta di dimenticare, però, che a
disarcionarlo furono all’epoca i suoi stessi alleati; e col senno del poi,
considerato che Prodi è stato anche uno degli artefici della moneta unica,
possiamo dire che la sua breve permanenza a Palazzo Chigi almeno ha risparmiato
ai cittadini guai peggiori di quelli attuali. Se dagli scenari internazionali si
passa poi alla politica interna il quadro è, se possibile, ancora più
allarmante. Dall’approvazione di una pessima riforma della scuola, che ha avuto
la straordinaria capacità di scontentare tutti, alle riforme costituzionali, non
c’è da stare tranquilli.
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