MENTRE IL PAESE AFFONDA RENZI LANCIA L'SOS AI CINQUE STELLE
di Giacomo Stucchi
Lo scouting che il presidente del Consiglio sta compiendo sui fuoriusciti
del M5S riporta indietro l’orologio della politica a quando, poco più di anno e
mezzo fa, il premier incaricato Bersani fece perdere al Paese un paio di mesi
di tempo per rincorrere Grillo. Adesso Renzi, preso atto che le sue riforme non
portano da nessuna parte, ritenta il corteggiamento ai parlamentari dei Cinque
Stelle che, nel frattempo, sono prossimi all’implosione del loro movimento e
potrebbero, quindi, essere disponibili a fare da scialuppa di salvataggio per un
governo sempre più con l’acqua alla gola. In tutta questa manfrina di palazzo,
nella quale il premier ha dimostrato di sapersi muovere benissimo, a passare
ancora una volta in secondo piano sono però i problemi del Paese. A cominciare
dall’economia, con un nuovo calo del Pil, più accentuato del previsto,
registrato dall’Istat. Purtroppo, però, l’economia non è il solo fronte sul
quale l’azione del governo risulta essere fortemente deficitaria. Dalla mancanza
di sicurezza nelle città, con una recrudescenza dei fenomeni criminali senza
precedenti (alla quale il governo risponde con il via libera alla non
punibilità per i reati lievi), alla pessima gestione dei flussi migratori, con
i nostri centri di accoglienza che continuano a costituire una fortissima attrazione per migliaia di immigrati clandestini, i malesseri sociali si
acuiscono ogni giorno di più. Sugli sbarchi poi c’è da aggiungere che,
nonostante si sia passati dall’operazione Mare Nostrum a Triton, continua
l’attività criminale di scafisti senza scrupoli ai quali il governo Renzi da
mesi ha ormai spalancato le porte. Insomma, la sensazione è che al premier,
forse troppo preso dalla necessità di doversi guardare dagli intrighi di
palazzo, che il suo stesso partito potrebbe essere tentato di tramare alle sue
spalle, la situazione stia pericolosamente sfuggendo di mano.
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