Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, luglio 24, 2014

LE RIFORME SERVONO A RENZI PER CELARE I SUOI FALLIMENTI IN ECONOMIA

di Giacomo Stucchi

Secondo un’analisi della Coldiretti due italiani su tre hanno tagliato la spesa in qualità e quantità, con tre milioni di famiglie costrette a fare acquisti negli hard discount, in aumento del 48% rispetto all’inizio della crisi. Un dato sostanzialmente in linea con un altro, questa volta dell’Istat, che registra un peggioramento dell’indice di fiducia dei consumatori nel mese di luglio. Sono solo alcuni esempi dei tantissimi segnali di allarme di una situazione economica che non inverte la rotta e anzi si aggrava sempre più; e nonostante   gli 80 euro in busta paga che, secondo il premier, avrebbero dovuto far ripartire i consumi e con essi l’economia. Ciò detto, sarebbe stato meglio rimanere in Aula al Senato, anche a ferragosto, per trovare soluzioni condivise, piuttosto che rimanere impantanati sul nulla. La fretta con la quale il governo vuole chiudere la pratica riforme, sia del Senato sia del Titolo V, è pari solo alla mancanza di lungimiranza che porta Palazzo Chigi a non venire incontro a nessuna richiesta di modifica, degna di nota, del testo base. Nessuno disconosce la necessità e l’utilità delle riforme ma, allo stesso modo, non si può negare l’importanza, direi anche l’obbligo da parte del governo (considerata la materia costituzionale delle norme in discussione), di trovare la maggiore condivisione possibile all’interno e all'esterno dell’Aula. Purtroppo invece si è scelta la strada del muro contro muro, con il contingentamento dei tempi, e questo non servirà a fare una buona riforma.  La  Lega Nord non si tira certo indietro nel dibattito in corso,  non dando  per scontata nessuna votazione ma avanzando proposte serie e concrete. Abbiamo perciò la sensazione che il tema delle riforme stia perdendo il suo originario valore, per trasformarsi in un paravento dietro al quale il governo tenta di celare il fallimento della sua politica economica.