Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, aprile 10, 2014

ALTRO CHE CRESCITA, CON RENZI ANCORA SUCCUBI DELL'UE



di Giacomo Stucchi

Le misure del governo annunciate nel Def non cambieranno la situazione economica e sociale del Paese, che rimane da allarme rosso. Il premier cerca di sfruttare l'attenzione mediatica che gli sta costantemente addosso ma i dati parlano chiaro e dicono che l’effetto sul Pil della riduzione dell’Irpef, unitamente ai tagli previsti dalla spending review, inciderà per un misero 0,1 % nell’anno in corso, per arrivare allo 0,6 nel 2017-18. Che tradotto dai numeri ai fatti significa che il cosiddetto “effetto Renzi”, ovvero la scossa alla nostra economia, che ancora oggi non accenna a riprendersi davvero, non c’è e non ci sarà neppure nei prossimi anni. Certamente non con questo governo. Anche sul fronte fiscale, del resto, le cose non andranno certo meglio. Basti pensare, per esempio, alla conferma per i prossimi tre anni della tassazione immobiliare, nata come provvisoria con Monti e resa definitiva da Letta, pur essendo ormai accertato che per superare la crisi economica è importante far funzionare l'edilizia e tutti i comparti a essa collegati. In ossequio al rigorismo imposto da Bruxelles, ma anche nel solco delle politiche economiche dei governi degli ultimi tre anni, le previsioni di Palazzo Chigi indicano chiaramente che la crescita economica e le misure in grado di creare davvero nuovi posti di lavoro resteranno soltanto una chimera. Dopo settimane di mirabolanti promesse fatte dal premier e dal suo entourage, il governo quindi scopre le carte anche se non del tutto. Perché le dichiarazioni di Renzi, che scongiurano la necessità di una manovra correttiva, non ci tranquillizzano per nulla. Non vorremmo infatti che dopo gli esodati della Fornero e l’Imu di Letta, anche il bonus di 80 euro, nella busta paga di alcuni lavoratori, si traduca poi nell’ennesimo bidone della sinistra a danno di tutti i cittadini.