Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, aprile 03, 2014

CON RENZI L'ARIA FRITTA DIVENTA LEGGE

di Giacomo Stucchi
 
Il governo Renzi, ormai si è capito, è più interessato a dare l’impressione di fare che non a risolvere i molti problemi sul tappeto. Per questo il suo impeto riformista non deve essere scambiato per efficientismo. Una cosa è fare le riforme per cercare di cambiare davvero in meglio il Paese, un’altra è invece approvare dei provvedimenti che hanno solo lo scopo di accattivarsi il favore dell’opinione pubblica. E’ esattamente ciò che è successo con l’approvazione della nuova legge elettorale (per il momento varata solo per la Camera dei Deputati) ma anche con la riforma (mascherata da abolizione) delle Province. Il via libera della Camera al suddetto disegno di legge, approvato in prima lettura e modificato dal Senato, non è un passo avanti ma l’ennesimo diktat imposto dal premier ad una maggioranza parlamentare che lo sostiene solo per paura di andare a casa. Basti pensare all’istituzione delle città metropolitane, in un territorio che al contrario vanta da sempre piccole e medie realtà cittadine, per capire la qualità della capacità legislativa di questo governo. Come se non bastassero le dichiarazioni a sorpresa degli ultimi giorni, l’esecutivo ha anche annunciato a mezzo stampa che entro il prossimo 25 maggio sarà approvato in prima lettura il ddl costituzionale che modifica le funzioni e la composizione del Senato. Ma come si fa ad indicare un termine, quando l’iter legislativo in Parlamento deve ancora entrare nel vivo? La verità è che con Renzi a Palazzo Chigi l’aria fritta ha acquisito una valenza propagandistica. Ogni giorno si annuncia un provvedimento nuovo, ma la sua efficacia, soprattutto sul piano della riduzione dei costi per le casse dello Stato, è poi tutta da dimostrare. Nel frattempo, però, si è data l’impressione di aver operato per cambiare le cose; questo modo di procedere può forse nell’immediato dare qualche vantaggio al premier, in termini di consensi e di popolarità, ma nel lungo periodo il risultato positivo non è certo scontato.