LA POLITICA "DOUBLE FACE" DI RENZI NON PUO' CONTINUARE
di Giacomo Stucchi
Se non fosse che parliamo di fatti
serissimi si potrebbe dire che siamo davvero alle comiche! Un governo di larghe
intese, nato per affrontare la grave crisi economica e guidato da un esponente
Pd, non solo non risolve alcunché ma rischia di cadere proprio per mano del
partito del premier. Insomma, siamo alle solite manfrine della politica romana
che vorrebbe farci credere che il dibattito sulla legge elettorale, incardinato
in tutta fretta in Parlamento, è frutto della volontà di creare un sistema più
efficiente e più stabile. Qui di efficiente e stabile non c’è proprio nulla,
anche perché la riforma del sistema di voto è legata a doppio filo con le sorti
del governo e della Legislatura. Il segretario del Pd Renzi vorrebbe andare
avanti con la sua politica “doubleface”, di lotta e di governo, ma si tratta di
un atteggiamento machiavellico che, come dimostrano anche gli ultimi sondaggi,
non premia. Alla favoletta che Letta procede a Palazzo Chigi, con l’ormai noto
motto “cambio di passo”, mentre il sindaco di Firenze si cimenta con le riforme
istituzionali, sembra non crederci più nessuno. In primis gli stessi elettori
del Pd che probabilmente chiedono che Renzi si assuma appieno le sue responsabilità,
oppure l’attuale governo è destinato a cadere molto presto. Un' ipotesi,
quest’ultima, che aprirebbe molteplici scenari molto diversi fra loro: dalla
nascita di un esecutivo Renzi, ad un Letta bis, con l’ingresso appunto dei
renziani nella stanza dei bottoni. Comunque vada a farla da padrone sulla scena
politica sono ancora una volta le ben note alchimie politiche da prima
Repubblica. In tutto questo le gravi emergenze economiche, cui si aggiungono i
gravi disastri naturali in molti territori del ord flagellati dal mal tempo,
passano in secondo piano. Un nuovo mese è infatti iniziato e del famigerato
contratto di coalizione per il 2014, che avrebbe dovuto rilanciare l’azione del
governo, e con essa le sorti dell’economia, non c’è traccia e si parla quindi
dell’ennesimo rinvio. Ma intanto passa il tempo e le uniche certezze sono
quelle di un governo inconcludente, che pensa solo alla sua sopravvivenza e se
ne infischia dei problemi dei cittadini.
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