ANDARE DAGLI EMIRI CON IL CAPPELLO IN MANO NON BASTA
di Giacomo Stucchi
Il presidente del Consiglio Enrico Letta sta tentando di portare
all'attenzione dell’opinione pubblica i presunti risultati raggiunti dal suo
governo. In realtà, se davvero questi fossero stati conseguiti, soprattutto in
materia di occupazione, riduzione della pressione fiscale, allentamento della
disciplina di bilancio dettata da Bruxelles, ma anche maggiore sicurezza, i
cittadini lo avrebbero capito da soli. Il fatto è che l’esecutivo in carica poco
o nulla sta facendo per risolvere i veri problemi sul tappeto. Nell’azione di
governo, peraltro sempre in secondo piano rispetto alle iniziative ad effetto
del segretario del Pd Matteo Renzi, non c’è traccia di un solo provvedimento che
vada incontro alle esigenze di famiglie e imprese. Anzi, sembra proprio che il
governo ci provi gusto a mettere i bastoni tra le ruote a chi cerca di venire
fuori dalle difficoltà: niente credito alle piccole e medie aziende ma un grande
regalo alle banche con il provvedimento Imu-Bankitalia, approvato peraltro
silenziando il Parlamento per non far scadere gli ennesimi provvedimenti beffa;
strade delle città trasformate in far west, anche con assalti alle forze
dell’ordine, e subito un provvedimento per svuotare le carceri e mettere in
libertà delinquenti di ogni sorta; crolla il settore dell’edilizia, con la
conseguente perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, e si aumentano
le tasse sulla casa. Insomma, non c’è un solo intervento del governo risolutivo
dei mille problemi che assillano i cittadini. Inoltre, serve a poco andare con
il cappello in mano negli Emirati Arabi per chiedere investimenti, quando poi i
gruppi industriali annunciano di trasferire le sedi legali e fiscali all’estero,
Confindustria lancia l’ennesimo grido di dolore affinché il governo faccia
qualcosa per le imprese, l’Agenzia delle Entrate deve ammettere che il nostro
fisco ci rende poco appetibili per gli investitori stranieri. Il problema,
quindi, non è di comunicazione ma di un’azione di governo inadeguata e incapace
a far uscire il Paese dalle secche nelle quali oltre due anni di larghe intese
ci hanno condotto.
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