NESSUNO RIMPIANGERA' LE LARGHE INTESE
di Giacomo Stucchi
Che ne sarà del premier e del suo governo lo vedremo presto, al momento a tenere banco sono le dimissioni dei parlamentari del Pdl. Lasciare o mantenere un seggio parlamentare, come si sa, è una scelta individuale. Possibile quindi che il Cavaliere, con la firma nero su bianco delle dimissionida parte dei suoi parlamentari, voglia dimostrare di fare sul serio ma anche, e soprattutto, di avere i numeri per portare una minaccia concreta tanto all’esecutivo quanto alla legislatura. Una strategia alla quale è possibile che i capigruppo del Pdl abbiano dovuto dare un’accelerata anche per rispondere alla nota del Presidente della Repubblica nella quale, dopo aver definito “inquietante” l’ipotesi di dimissioni in massa, Napolitano ha sottolineato come l’orientamento dell'Assemblea dei gruppi parlamentari del PdL “non è stato formalizzato in un documento conclusivo reso pubblico e portato a conoscenza dei Presidenti delle Camere e del Presidente della Repubblica”. In questa situazione ancora una volta il Pd, dilaniato da lotte interne, non sa che pesci pigliare e con il suo segretario Epifani si limita a condividere in pieno quanto scritto dal Capo dello Stato. Ad ogni modo le larghe intese, ancor più che sul piano politico, hanno fallito su quello dei numeri. Tanto che viene da chiedersi come abbia fatto il premier Letta a promuovere il nostro sistema economico negli Stati Uniti quando poi a scappare sono per prime le nostre aziende! La verità è che il governo Letta, perfetto erede di molti altri governi centralisti (da D’Alema a Prodi, passando per quello tecnico di Monti), si è ben guardato dal portare avanti riforme strutturali, tanto meno ha aggredito la spesa pubblica, preferendo invece la più facile e comoda alternative delle tasse. L’unico freno alla spesa è stato quello dei trasferimenti delle risorse agli enti locali, che si vogliono sempre più svuotati di potere gestionale e privi di capacità di erogare servizi. Ecco perché, comunque vadano le cose, nessuno rimpiangerà certo le larghe intese.
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