LA PAROLA AL POPOLO!
di Giacomo Stucchi
Di autunni caldi il nostro Paese, purtroppo, ne ha
vissuti davvero tanti. Ma quello che ci apprestiamo a vivere è il peggiore,
sotto tutti i punti di vista. Lo è di certo sul piano economico, perché il
crollo del Pil e dell'acquisto dei beni di consumo, la disoccupazione alle
stelle e il gettito fiscale impossibile da reggere, hanno fatto del nostro
sistema una nave che affonda inesorabilmente; ma lo è di certo anche dal punto
di vista politico e sociale, perché il governo in carica e la strana maggioranza
che lo sostiene hanno tolto ai cittadini, oltre che il loro diritto ad avere un
esecutivo democraticamente eletto, anche la speranza del futuro. Né di certo
aiutano le ultime strabilianti dichiarazioni del Presidente del Consiglio Monti,
che di fatto costituiscono un'ammissione di colpevolezza. Parole che del resto
fanno il paio coi cincischiamenti di Casini, con la sua ultima proposta di un
Monti-bis (che in realtà ha come unico obiettivo quello di sgombrargli la strada
che porta alla conquista del Quirinale), con il caos nel Pd (dove ad una ad una,
dalla leadership alle alleanze, sembra stiano crollando tutte le certezze di
quel partito), con l'attesa del Pdl (dove il Cavaliere non sembra avere nessuna
intenzione di scoprire le carte per non dare vantaggi ai suoi avversari);
insomma, con tutto quanto ha reso il quadro politico incerto e confuso. Ormai
parlare persino di legge elettorale, o di data del voto per le prossime
politiche, sembra un esercizio da funamboli, per quante sono le variabili
attualmente in gioco che inevitabilmente condizionano i partiti della strana
maggioranza. In questo quadro diventa fondamentale il ruolo della Lega Nord. Di
un Movimento cioè del popolo e per il popolo che bada al sodo, senza giri di
parole, e che mira a dare al più presto la parola ai cittadini. Posto che
qualsiasi altro governo eletto dal popolo, coi bilanci disastrosi che può
'vantare' il Professore, sarebbe stato sfiduciato all'istante, non si vede
perché invece questo governo di inetti e di incapaci debba rimanere ancora in
carica! Noi non ci rassegniamo al volere dei banchieri e dei tecnocrati, di casa
nostra ma anche di mezza Europa, che impongono scelte dall'alto e guardano ai
parlamenti come fossero delle assemblee atte a ratificare solo decisioni già
assunte. Perché è questo il destino che ci aspetta se il popolo non si
riapproprierà al più presto del suo diritto di autodeterminazione. Ecco perché
occorre che, contestualmente al voto per le politiche, i cittadini possano
esprimersi anche sull'Ue con il nostro referendum, già depositato in Cassazione,
che sarà la prima manifestazione di volontà popolare sull'integrazione europea.
L'Europa vista come un unico stato che decide dall'alto per tutti, dalla moneta
unica alle politiche economiche, non ci ha mai convinto né interessato e i fatti
ci stanno dando ragione. Ciò che vogliamo è invece un'Europa delle regioni che
possa tenere insieme i destini dei popoli senza per questo annientarli.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home