Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, settembre 13, 2012

INADATTI A GOVERNARE

di Giacomo Stucchi

 

Non ci stiamo a questo continuo incensare l'attività del governo Monti che, in qualche caso, arriva al punto di prevedere che nel prossimo futuro possa addirittura succedere a se stesso. I tecnici hanno fallito, non lo dice solo la Lega Nord ma tutti i dati economici disponibili, così come le tensioni sociali che sono sotto gli occhi di tutti. Non ci piace perciò questo sterile tentativo dei puntellatori del governo tecnico, già all'opera nei vari salotti televisivi alla ripresa dell'attività politica, che vorrebbero far credere all'opinione pubblica che i problemi di oggi sono la conseguenza delle azioni degli ultimi governi. Non è così! La verità è che i problemi di oggi sono la conseguenza di una serie di cose, tra le quali le politiche recessive e vessatorie varate dal governo Monti. Un fatto semplice, riconosciuto peraltro dallo stesso presidente del Consiglio, che fa capire perché negli ultimi mesi, per esempio, siano crollati gli acquisti di tutti i beni di consumo. Cosa c'entrano i governi precedenti con questa fortissima fase di recessione? Detto questo, il punto è che per tutto quanto sta accadendo negli ultimi mesi ci sono delle precise responsabilità politiche, soprattutto da parte di chi all'ombra del Professore trama le proprie strategie mentre il Paese affonda. Le responsabilità principali sono naturalmente della strana maggioranza che appoggia il governo. Ma mentre il Pdl constata che tergiversare, almeno secondo i sondaggi che lo danno in risalita, in fondo può anche essere utile alla causa del rilancio del partito, dall'altro lato il centrosinistra non sa più che pesci pigliare. Ma si tratta di un film già visto. La variegata ed eterogenea coalizione ripropone infatti il solito problema dell'assenza nel panorama politico di una sinistra riformista e progressista che guardi più alle grandi innovazioni istituzionali e amministrative, che servono davvero al nostro sistema, e meno alle strategie per la conquista del potere. Invece siamo alle solite. Nel Pd, e tra il Pd e coloro che dovrebbero essere i suoi prossimi alleati, ovvero il Sel di Vendola, ciò che divide è molto più di ciò che unisce. Quando alle sinistre è capitato di andare al governo sono state proprio queste divisioni e differenze a provocare pasticci storici nel nostro sistema legislativo, in primis la riforma del Titolo V della Costituzione, per i quali paghiamo ancora le conseguenze. Niente lascia quindi supporre che le cose siano cambiate. Persino sulla legge elettorale, banco di prova sul quale avrebbe dovuto saldarsi un'ipotetica alleanza tra il Pd e l'Udc, non c'è traccia di accordo. Figuriamoci su tutto il resto! Nessuno però, tra le forze politiche dell'attuale maggioranza, pensi di fare il furbo. Sulla legge elettorale, infatti, la Lega Nord non accetterà mai accordi di convenienza di questo o di quel partito. Anzi, a questo punto, sarebbe meglio portare subito il dibattito in Aula dove, alla luce del sole, le forze politiche si possano davvero confrontare sulle diverse proposte sul tappeto per dare al Paese una nuova e funzionale legge elettorale. La Lega Nord ha già avanzato la sua proposta, che vede nella salvaguarda dei principi di governabilità e di rappresentatività i punti cardine.