Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, giugno 21, 2011

AVANTI CON LE RIFORME E SULL'AGENDA DETTATA A PONTIDA

di Giacomo Stucchi



Ci risiamo. Davamo quasi per scontato che il raduno della Lega Nord di Pontida con l’intervento del Segretario Federale Umberto Bossi avrebbe scatenato sui media una specie di gara alla migliore esegesi. Solo che citando il discorso a spizzichi e bocconi, prendendo una parola di qua e un’altra di là, alla fine non si capisce più nulla. In realtà l’agenda politica dettata da Bossi al premier per andare avanti in questa legislatura è molto chiara ed è stata anche messa nero su bianco. Un elenco di punti programmatici che la Lega chiede al governo di realizzare entro il dicembre 2011. Non poteva essere altrimenti per un Movimento avulso alle trame di potere romano, che ha sempre fatto le sue scelte alla luce del sole davanti al suo popolo, senza sotterfugi di alcun tipo. Tra i punti compresi nell’elenco anche quello sulla riduzione dei costi della politica. Una battaglia sacrosanta che serve per dare un esempio di buon governo ad un’opinione pubblica sempre più sgomenta dinanzi agli sprechi della politica, ma anche a reperire risorse finanziarie non indifferenti da utilizzare su altri fronti, come quello degli aiuti alle famiglie o alle piccole imprese. Su questa questione vogliamo essere chiari, anche per non dare adito alla sinistra, o all’informazione di parte, di alimentare polemiche e inutili strumentalizzazioni. Quando parliamo di riduzione dei costi della politica ci riferiamo a tutte quelle spese, che se tagliate non inficerebbero nessuna forma di garanzia democratica del nostro sistema politico. Basti pensare alle spese per i dipendenti pubblici delle regioni a statuto speciale che, secondo un’inchiesta di Sergio Rizzo pubblicata sul Corsera, vedono ad esempio la Sicilia spendere per i propri dipendenti 12 volte in più rispetto al Veneto, e in generale una netta differenza tra Nord e Sud. Qui non si tratta di essere contro il Meridione, perché sappiamo con certezza che i primi a non poterne più di tali sprechi sono proprio i cittadini, quelli onesti, del Sud, ma di dire una volta per tutte basta allo status quo. Così come bisogna intervenire presto e bene per modificare i vincoli del patto di stabilità dei Comuni che avendo i conti a posto hanno il diritto di poter utilizzare le loro risorse. In questo quadro il voto favorevole della Lega Nord alla Camera al decreto sviluppo è da intendere come la prima tappa di un percorso politico e parlamentare che da qui ai prossimi mesi dovrà portare all’intera approvazione dell’agenda politica dettata a Pontida. Non ci sono altre vie per potere andare avanti sino alla fine naturale della legislatura. Ecco perché al popolo della Lega Nord diciamo avanti tutta sulla strada delle riforme con la consapevolezza, come ha detto Bossi a Pontida, di non volere mandare in malora il Paese.