Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, giugno 14, 2011

RIPARTIRE DA PONTIDA

di Giacomo Stucchi



Sarà Pontida lo spartiacque di questa legislatura e, forse, del futuro della coalizione di centrodestra. Se è vero infatti che l’esito del voto referendario non può valere in assoluto come test politico (persino Bersani ha riconosciuto che non immagina certo che il 57% degli elettori sia passato con la sinistra!), è altrettanto vero però che la Lega Nord non ha nessuna intenzione di continuare a subire nel prossimo futuro altri risultati elettorali negativi. Per questo l’intervento del nostro Segretario Federale Umberto Bossi di domenica prossima sul suolo bergamasco, con le proposte che saranno avanzate per dare risposte concrete alle esigenze della nostra gente, segnerà un punto di svolta. La Lega Nord non sta al Governo per galleggiare ma, al contrario, per veleggiare con le riforme verso il cambiamento che ci siamo impegnati a fare. La richiesta di dimissioni del Governo da parte della sinistra non costituisce certo una novità e non ci intimorisce, né condiziona le nostre scelte. Queste saranno fatte in piena autonomia, con serenità di giudizio e avendo sempre presente la nostra meta, ovvero la piena attuazione del percorso federalista, con la conseguente liberazione dallo strapotere romanocentrico. Per questo sbaglia di grosso chi, a sinistra come nel terzo polo, intende strumentalizzare il doppio responso elettorale amministrativo e referendario per mettere nell’angolo la Lega Nord, che in Padania rimane il movimento politico con il più forte legame con il territorio e con la gente. Il risultato del voto quindi costituisce per noi uno sprone ad andare avanti. Una battaglia da vincere è, per esempio, quella che dia la possibilità ai Comuni virtuosi e ben amministrati di poter spendere i soldi già nelle loro casse sul territorio per fare investimenti senza dover sottostare al patto di stabilità. Su questa, e su molte altre proposte, come il ridimensionamento drastico della nostra partecipazione alle missioni internazionali, che potrebbero servire a liberare risorse e velocizzare lo sviluppo, è giunto il momento di mettere le carte in tavola. L’alleanza con il Pdl è sempre stata funzionale alla realizzazione del nostro scopo che era e rimane quello di liberare la Padania, modernizzando tutto il sistema Paese. Non sfugge a nessuno quindi che se tale alleanza non dovesse più risultare idonea al raggiungimento dei nostri obiettivi il Carroccio non potrà ignorare la volontà dei propri elettori. Ma i giochi non sono ancora chiusi. I cittadini infatti non hanno bocciato né il nostro programma elettorale originario, la cui validità rimane intatta e sul quale anzi si deve accelerare aggiornandolo, né i risultati raggiunti, ad esempio in tema di sicurezza grazie al Ministro Maroni, ma chiedono senza mezzi termini maggiore risolutezza nel portare avanti le riforme strutturali e anche nel venire incontro alle esigenze di famiglie e imprese. Più attenzione quindi al sociale, al lavoro e al fisco. Se il Governo, anzichè galleggiare, facendo tesoro di quanto dirà Umberto Bossi domenica prossima a Pontida, procederà compatto verso obiettivi ambiziosi non c’è ombra di dubbio che i consensi torneranno a crescere.