Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, marzo 03, 2011

LE BATTAGLIE POLITICHE DI UNA VITA RIVISSUTE IN UN ATTIMO

di Giacomo Stucchi

Il sì della Camera alla fiducia al Governo sulla risoluzione di maggioranza relativa al testo sul federalismo fiscale municipale è uno di quei momenti che resteranno per sempre impressi nella nostra memoria. Questo storico traguardo non sarebbe stato raggiungibile senza la lungimiranza del nostro Segretario Federale Umberto Bossi, la perseveranza del ministro per la Semplificazione Calderoli, e naturalmente la coesione dei gruppi parlamentari della Lega Nord che hanno sempre parlato e agito all’unisono. Per chi ha sposato una causa, prima ancora che un progetto politico, aver potuto contribuire a portare a casa questo risultato ha il sapore di una soddisfazione tutta particolare. Davanti agli occhi sono passati in un attimo anni di lotta politica: dagli esordi, quando ad andare in giro coi nostri vessilli e le nostre idee ti prendevano per matto, alla lunga traversata nel deserto, quando nonostante una clamorosa vittoria in termini di voti e di parlamentari la Lega dovette rimanere all’opposizione, alla delusione per l’esito del referendum sulla riforma costituzionale varata nel 2006, per arrivare infine a questi difficili ma straordinari anni di Governo. Due cose vanno però subito sottolineate. La prima è che il complesso iter legislativo per rendere pienamente operativo il federalismo fiscale non si è concluso. Dopo il sì alla fiducia della Camera, e l’emanazione del decreto attuativo sul federalismo municipale in via definitiva da parte del Consiglio dei ministri (arrivato appena il giorno dopo il voto parlamentare), bisognerà adesso procedere all’approvazione degli altri decreti della riforma che ancora mancano all’appello e che sono già in discussione in Bicamerale. La seconda riflessione è che, come ha giustamente osservato Bossi, l’opposizione avrebbe fatto bene a votare la fiducia sul federalismo municipale. Perché? Innanzi tutto perché non avrebbe perso l’occasione per dare il suo contributo, politico e istituzionale, ad un processo riformatore che a questo punto è davvero irreversibile; e poi perché sarebbe stata coerente con quanto fatto nella prima parte della legislatura in corso, quando il dibattito sul federalismo fiscale non era ancora avvelenato dalle polemiche sulle vicende giudiziarie del premier. L’impressione è che da parte di vecchi e nuovi oppositori del Governo ci sia stato un tentativo, clamorosamente fallito, di esacerbare il clima politico, nella speranza di spazzare via il processo riformatore in atto e la maggioranza parlamentare legittimata dal voto popolare. Sul federalismo fiscale, però, per l’opposizione si presenta ora una seconda possibilità. La proroga di quattro mesi della legge delega sul federalismo, approvata dal Consiglio dei Ministri, offre a tutti coloro che hanno a cuore le sorti del Paese la possibilità di sotterrare l’ascia di guerra delle polemiche inutili e strumentali e di tornare ad un dialogo franco e costruttivo.