Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, febbraio 08, 2011

ECCO COME CERCANO DI BOICOTTARE L'AZIONE DEL GOVERNO

di Giacomo Stucchi

Già subito dopo l’esito del voto della Bicamerale sul Federalismo, quando era ormai apparso evidente che il dibattito non verteva più sulle questioni di merito della riforma ma era diventato strumentale alla strategia dei vecchi e nuovi oppositori del Governo di boicottare l’azione legislativa della maggioranza, avevamo sottolineato come il parere espresso fosse il risultato di una situazione falsata dalla rappresentanza nell’importante organismo parlamentare. La Lega Nord ha come obiettivo la prosecuzione dell’esperienza di Governo, ma per fare le riforme. Noi siamo e saremo sempre per il dialogo, a maggior ragione quando si tratta di approvare riforme strutturali, ma arriva un momento in cui bisogna tirare le somme e il Governo deve andare avanti e non restare impantanato nel limbo delle procedure parlamentari. E’ proprio ciò cui mirano certi guastatori della democrazia che da un po’ di tempo hanno ormai deciso di “minare” l’iter legislativo dei provvedimenti: sul piano parlamentare, impedendo che gli stessi possano andare avanti; sul piano mediatico, promuovendo una campagna di disinformazione. Sul federalismo ficale, per esempio, gli interventi in televisione dei soliti pasdaran finiani cercano di incutere nell’opinione pubblica il timore che la riforma si traduca automaticamente in un aumento delle tasse per tutti i cittadini. Una circostanza che la dice lunga su quale sia il loro atteggiamento nei confronti della nostra riforma, in particolare, ma direi anche dell’attività di Governo, nel suo complesso. Senza voler entrare nel merito delle novità legislative e amministrative, che il federalismo fiscale introduce nel nostro ordinamento, ricordo solo che l’aumento della pressione fiscale a livello locale non è una condicio sine qua non, ma un’eventualità che riguarderebbe solo le Amministrazioni locali inefficienti che sperperassero le loro risorse o che non fossero in grado di adottare i costi standard per i servizi comunali da garantire ai cittadini. In altre parole, l’aumento delle tasse a livello locale deve preoccupare solo coloro che buttano via, o utilizzano male, i soldi dei contribuenti. Ma siamo più che certi che, qualora si verificassero queste circostante, allora sarebbero per primi i cittadini a non rinnovare la fiducia ai loro amministratori. Appare evidente, quindi, come le opposizioni intendano andare avanti sulla strada della propaganda pur di mettere in cattiva luce agli occhi dell’opinione pubblica la riforma sul federalismo fiscale. In ciò, avvantaggiati anche dalla composizione delle Commissioni parlamentari permanenti, la cui rappresentanza appare oggi fortemente squilibrata. In tali importantissimi organi, compreso quello della Bicamerale sul Federalismo, che dovrà esprimere altri pareri sui decreti attuativi, è paradossale che la maggioranza politica non si traduca infatti in una superiorità numerica.