Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, giugno 22, 2010

MANOVRA, LA LEGA AL LAVORO PER CONIUGARE EQUITA' ED EFFICIENZA

di Giacomo Stucchi

Se c’è un partito che sta applicando alla lettera i consigli del presidente Giorgio Napolitano, in riferimento all’invito fatto alle forze politiche a concentrarsi sulla manovra finanziaria, senza disperdere le energie in sterili polemiche e inutili divisioni, di certo è la Lega Nord. Come è uso e costume in Padania, da sempre, badiamo alle cose concrete e non alle chiacchiere; così, anche in questa circostanza, il Carroccio, pur ribadendo le ragioni e le necessità della manovra, ha immediatamente messo le mani avanti e chiarito che non possono essere chiesti eguali sacrifici agli enti territoriali, senza che si tenga conto di chi ha amministrato virtuosamente e chi no. Per questo motivo i ministri Umberto Bossi e Roberto Calderoli, in sinergia con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, stanno valutando le varie soluzioni sul tappeto, per trovare una via d’uscita equa all'esigenza di fare i tagli, senza però penalizzare le amministrazioni che hanno ben operato. Il principio da adottare è quello della “massima rigidità a monte, ovvero sui saldi, massima flessibilità a valle, cioè sul modo in cui conseguire il risultato”. Al momento un’opzione sembra prevalere sulle altre ed è quella di lasciare alle Regioni la facoltà di decidere, mettendosi d’accordo senza interferenze da parte dell’amministrazione centrale, su come effettuare i tagli senza penalizzare gli enti che hanno bene amministrato. Naturalmente, alla suddetta capacità discrezionale riconosciuta dal Governo, farebbero da contrappeso sanzioni “politiche” più forti (di quelle che esistono già nella manovra) per quelle Regioni che non rispettino gli obiettivi,e si rafforzerebbe il principio che impone alle Regioni, che non risanano i loro deficit, soprattutto sanitario, di aumentare l’addizionale Irpef oltre il tetto massimo consentito. Il risultato sarebbe così quello di mettere con le spalle al muro gli amministratori incapaci, che in passato hanno sperperato il denaro pubblico aggravando il deficit dello Stato, ponendoli dinanzi alla scelta o di aumentare le tasse ai cittadini o di tagliare gli sprechi. Parallelamente all’applicazione del suddetto criterio, la Lega Nord si sta battendo per rendere operativo da subito il federalismo fiscale, con l’approvazione dei decreti legislativi sull’autonomia impositiva di Comuni e Province e sui costi e fabbisogni standard, e consentire così alla Regioni più efficienti di incamerare quei risparmi che deriverebbero dall’adozione dei trasferimenti basati sui costi standard, e non più su quelli storici, e che servirebbero a razionalizzare il sistema e a compensare i tagli previsti nella manovra governativa. Insomma, a chi, su certa stampa, insinua o vuole far credere all’opinione pubblica, che la manovra in discussione è iniqua, consiglierei prima di leggersi bene le proposte della Lega Nord e, soltanto dopo, di esprimere un giudizio.