Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, giugno 10, 2010

IL MODELLO DEI SINDACI, UN SISTEMA AL QUALE GUARDARE

di Giacomo Stucchi

C’è un tempo per la polemica e un altro per le cose concrete. Quando il premier afferma che con questo sistema costituzionale non si può governare, per i troppi lacci e lacciuoli che lo caratterizzano, e che impediscono di agire presto e bene, dice una verità. L’opposizione, che finge di scandalizzarsi, sa bene, per averlo sperimentato essa stessa, cosa significa governare con i mille bilancini che la Costituzione in vigore prevede. Il sistema legislativo è farraginoso e lungo, oltre ogni ragionevole misura. Il bicameralismo perfetto (con due Camere che fanno la stessa identica cosa) è non solo inutile, ma anche deleterio, perché prima di trasformare in legge un provvedimento può succedere che, durante i passaggi nei due rami del Parlamento, il testo originale venga completamente stravolto. Il presidente del Consiglio, inoltre, non ha nemmeno il potere di revocare un ministro, che può essere sfiduciato solo dal Parlamento, e deve comunque raccordarsi con il presidente della Repubblica, che è poi il garante di tutto il sistema. Insomma, in questo quadro riformare la Costituzione non è solo un progetto politico ma direi quasi un obbligo nei confronti dei cittadini. Ai quali vanno date risposte concrete, nel più breve tempo possibile. In tal senso la Lega Nord, che non si è mai persa in ciance ma ha sempre badato alle cose da fare, si trova molto a suo agio con il sistema vigente a livello amministrativo, dal quale si potrebbe prendere spunto per riformare quello centrale. L’elezione diretta dei sindaci, infatti, ha avvicinato moltissimo i cittadini ai propri rappresentanti, indipendentemente dal loro colore politico, e li ha resi più forti, soprattutto nei rapporti con gli altri soggetti istituzionali, ma anche più credibili a livello politico. Quando un sindaco parla, lo sappiamo bene noi del Carroccio che ne abbiamo tantissimi a rappresentarci, lo fa sapendo che le sue parole non potranno non avere un seguito, perché egli dovrà rispondere delle cose che ha detto direttamente alla sua comunità. La legge, inoltre, fornisce anche alcuni validi strumenti per mettere i primi cittadini nelle condizioni di poter ben operare. Come, per esempio, il potere di revoca degli assessori che hanno con il capo dell’Amministrazione un rapporto fiduciario, oltre che un’affinità politica e amministrativa. Infine, cosa di notevole importanza, i cittadini hanno la possibilità, al termine del mandato amministrativo, di premiare o meno il loro sindaco sulla base dei risultati raggiunti. Si tratta di un sistema che funziona, e dal quale potrebbe essere preso più di uno spunto per svecchiare la Costituzione. Occorre solo un po’ di coraggio, e di lungimiranza, da parte di tutte le forze politiche, ma soprattutto serve che, almeno in questa occasione, si abbandonino le polemiche di circostanza e si pensi davvero a rendere più moderno il nostro sistema istituzionale.