Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, novembre 19, 2009

BASTA FUGHE IN AVANTI, MEGLIO FARE LE RIFORME

di Giacomo Stucchi

Chi ha tirato un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo di elezioni anticipate è certamente il Pd. Secondo i sondaggi disponibili, tra tutti i partiti presenti in Parlamento è quello che ha da temere di più da un eventuale ricorso alle urne: un po’ perché le vicende congressuali hanno lasciato il segno (vedi la spaccatura di Rutelli) e un po’ perché, con tutta la buona volontà possibile, per l’elettore di sinistra capire quale sia la politica del suo partito è davvero diventato un rebus! Tanto per restare all’attualità prendiamo, per esempio, il tema della giustizia. Nel 2006 l’attuale presidente del gruppo Pd al Senato, Anna Finocchiaro, presentò un disegno di legge sulla giustizia che, tra l’altro, prevedeva la prescrizione breve perfino dei processi di mafia, mentre oggi lo stesso Pd grida allo scandalo per la proposta di processo breve avanzata dalla maggioranza di centrodestra. Quindi delle due l’una, o i dirigenti del Pd sono in malafede, quando alzano le barricate in Parlamento per avversare la riforma che garantisce la certezza dei tempi del procedimento giudiziario, oppure non sanno davvero più che pesci pigliare. Senza entrare nello specifico del provvedimento sulla giustizia, al quale peraltro (essendo di iniziativa parlamentare) anche la sinistra potrebbe dare il suo contributo, se abbandonasse posizioni precostituite e un esasperato antiberlusconismo stile Di Pietro, il punto è che sul tema c’è da rimboccarsi le maniche e cambiare tutto da cima a fondo. Non lo dice il sottoscritto, ma l’Unione europea che non fa altro che richiamare il nostro Paese per le inefficienze del sistema giudiziario. Anche sui moniti dell’Ue, peraltro, la sinistra dovrebbe essere coerente e accettarli sempre, non solo quando le conviene! Tornando però al tema del giorno (elezioni si, elezioni no) ha fatto molto bene il presidente del Consiglio Berlusconi a ricordare che l’attuale maggioranza parlamentare lo è, fino a prova contraria, anche e soprattutto nel Paese. Nel senso che a volere che continui l’esperienza di governo Pdl-Lega Nord, non è Tizio, Caio o Sempronio, ma il popolo che dimostra ad ogni consultazione, elettorale o demoscopica, di gradire il programma di riforme varato nel 2008. Non c’è un solo motivo, quindi, che possa giustificare soltanto il pensare di tornare anzitempo alle urne, anche perché sono i cittadini i primi a non volerlo. Certo, nessuno si nasconde dietro a un dito, dicendo che con l’ultimo intervento del premier sul tema delle elezioni tutto si sia risolto. Il fatto singolare tuttavia è che la maggioranza non è divisa su nulla che sia veramente importante, come invece lo era quella dell'ultimo governo Prodi. Si tratta solo di chiarire che le fughe in avanti di singoli, o piccoli gruppi di deputati del Pdl, che si smarcano dall’impegno del programma elettorale per avanzare proposte, come quella sul diritto di voto amministrativo agli immigrati, che non sono mai entrate né nel programma presentato a suo tempo agli elettori né nell’agenda di governo, non servono a niente e a nessuno. Semplicemente perché la gente non le ha votate.