Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, settembre 15, 2009

IL GRANDE CENTRO DI CASINI E' SOLO UNA CHIMERA

di Giacomo Stucchi

Che strano questo bipolarismo all’italiana che consiste nella dicotomia tra chi, come il Carroccio guidato da Umberto Bossi, è impegnato in una colossale opera di ricostruzione politica, sociale e istituzionale (dalla giustizia alla scuola, dal fisco alla sicurezza), considerato che non c’è un settore che non necessiti quanto meno di un ammodernamento, e chi invece, come l’Udc di Casini, non vuole il cambiamento, lo scansa con tutti i mezzi e porta avanti un disperato, quanto inutile, tentativo di ricostruire un Grande Centro che invece è ormai sepolto per sempre. Chi infatti, tra la stragrande maggioranza dei cittadini, può oggi rimpiangere riti e costumi, purtroppo tristemente noti, della Prima Repubblica? Chi può desiderare il ritorno di governi 'balneari' o 'ballerini', come quelli di qualche anno fa, che solo a parole dicevano di volere le riforme ma poi, nella realtà dei fatti, avevano il più gattopardesco approccio possibile rispetto a tutti i problemi sul tappeto? Di certo nessuno. Anche perché parliamo di una stagione politica che ha lasciato il segno negativo sul piano amministrativo e istituzionale, ma anche su quello economico, con l’accumulo di un enorme debito pubblico con il quale chissà quante generazioni dovranno ancora farci i conti. Denaro e risorse di tutti i cittadini che sono stati sperperati a causa del mal governo e della corruzione molto in voga ai tempi dei governi di coalizione, la più tristemente ‘famosa’ è stata quella del cosiddetto pentapartito. Logico quindi che un movimento come quello della Lega Nord, che ha nel suo codice genetico la rottura con il vecchio sistema politico, dia fastidio ai restauratori dell’antico regime. La verità è che mano a mano che il bisturi riformatore della Lega Nord al governo recide i legami del sistema politico e istituzionale con i sistemi del passato, mettendo nell’angolo, come ovvio, interessi forti da sempre abituati ad agire di soppiatto nelle stanze del potere, con la complicità di partiti politici né carne né pesce che avevano come unico obiettivo quello di rimanere nella stanza dei bottoni, il sistema reagisce per istinto di conservazione. E i partiti come l’Udc di Casini, magari con la complicità dei transfughi come Rutelli, che invocano la resurrezione di un grande movimento di Centro in puro stile democristiano, e che per ottenere questo sono disposti a tutto, anche ai più odiosi e non certo rimpianti trasformismi parlamentari, si prestano volentieri e senza pudore a uno sporco gioco che lede profondamente gli interessi dei cittadini. Quando l’ex presidente della Camera sfida la Lega Nord, sa di ingaggiare una battaglia già persa in partenza. La Lega, infatti, che sta tra le gente ogni giorno dell’anno, e (al contrario di altri movimenti politici) non solo nelle poche settimane che precedono una consultazione elettorale, non teme nessuno tipo di confronto: né quello parlamentare né, tanto meno, quello del voto popolare, che rappresenta per noi il miglior terreno possibile sul quale combattere le nostre battaglie. Che sono giuste perché sono giusti gli obiettivi che stanno alla loro base, ma che sono anche popolari perché largamente condivise dai cittadini coi quali ci confrontiamo quotidianamente.