Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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mercoledì, settembre 09, 2009

BOSSI E BERLUSCONI, I DUE RIVOLUZIONARI

di Giacomo Stucchi

Il Carroccio valore aggiunto per la coalizione

”I problemi ci sono. Ma li affronteremo e li supereremo come abbiamo fatto negli ultimi quindici anni con successo. Ci sono molte varianti, da un lato c'e' un eccesso di attenzione nei confronti della Lega e un difetto di attenzione nei confronti di Fini, dal punto di vista politico. E questo va sicuramente affrontato e sono convinto che Berlusconi lo affronterà e lo risolverà”. Sono parole di Italo Bocchino, vicepresidente dei deputati del Pdl ed esponente di Alleanza Nazionale, molto vicino al presidente della Camera, e le riportiamo non per dar vita a nuove polemiche ma, al contrario, per fare chiarezza. Non sappiamo esattamente a quali problemi faccia riferimento Bocchino ma è presumibile si tratti di questioni interne al Pdl, sulle quali non entriamo ma che, come osservatore e parlamentare, ritengo siano abbastanza normali in un grande partito, nato per giunta dalla fusione di due già preesistenti. Sono certo peraltro che, ove necessitino accorgimenti e messe a punto, tanto della macchina organizzativa del partito quanto dei ruoli e delle funzioni dei singoli, il Pdl è ben attrezzato per risolvere e affrontare gli eventuali problemi avendo al suo interno uomini e donne all’altezza della situazione. E’ vero, inoltre, come afferma Bocchino, che “Berlusconi e Fini sono gli unici politici italiani che dal 1994 ad oggi sono stati ininterrottamente alleati e che hanno costruito insieme tre diverse coalizioni”, ma lo è altrettanto il fatto che negli ultimi anni senza la Lega Nord questa alleanza non sarebbe andata da nessuna parta. Una “circostanza”, chiamiamola così, che il premier ha infatti ben presente. Al di là degli ottimi rapporti personali tra Berlusconi e Bossi è però impensabile che l’intesa politica tra i due resti ben salda solo per un “fatto personale”. C’è ben altro e consiste, probabilmente, in un’unicità di vedute dei due leader, ma anche in una visione “rivoluzionaria” della politica. Entrambi i due esponenti sanno perfettamente, e per questo si intendono nel migliore dei modi, che solo da una più che consolidata alleanza tra la Lega Nord e il Pdl può determinarsi un vero cambiamento. Inoltre nei rapporti tra le classi dirigenti dei due partiti non esistono, come è ovvio, problemi di competizione essendo ognuno “padrone in casa propria”. Insomma, Bocchino e gli altri esponenti del Pdl, non devono guardare ai rapporti con il Carroccio come a una concausa dei problemi che, ove esistessero, e ove fossero i medesimi ai quali ha fatto riferimento Gianfranco Fini, non possono che essere di natura interna al Pdl. L’alleanza con la Lega Nord, infatti, costituisce un valore aggiunto per tutta la coalizione che, già da prossimi giorni, si troverà impegnata su due fronti: quello parlamentare, con l’approvazione di importanti provvedimenti, e quello elettorale, con la definizione delle candidature alle regionali della prossima primavera. In entrambi i casi il ruolo della Lega è determinante e, in verità, sorprende un po’ che dalle parti del Pdl qualcuno faccia finta di dimenticarlo.