Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

lunedì, agosto 31, 2009

LE POLEMICHE PASSANO, I FATTI RESTANO


di Giacomo Stucchi

Dire che sul piano mediatico quella che sta per concludersi sarà ricordata come l’estate dei veleni, appare quasi un eufemismo. Peccato, però, che grandi “risorse” intellettuali, oltre che un ingente impiego di denaro, siano stati letteralmente mandati in fumo per inseguire presunti scoop scandalistici che invece altro non erano che maldestri tentativi di screditare uomini e movimenti politici. Forse si sarebbero potute condurre inchieste e approfondimenti giornalistici di altro genere, magari più vicini ai reali interessi dei cittadini. Senza voler insegnare il mestiere a nessuno bisognerebbe però chiedersi, in certe stanze da dove si dirigono importanti organi di stampa, perché si leggono sempre meno giornali. Ma tant’è, in quest’estate dei ‘veleni mediatici’ il bersaglio preferito, manco a dirlo, è stato il presidente del Consiglio Berlusconi, nei cui confronti il quotidiano ‘la Repubblica’ ha ormai un conto aperto. Probabilmente anche per sopperire alla latitanza dell’opposizione, sempre più spenta sul piano dell’iniziativa politica, ogni parola o gesto del premier, ancorché inerente alla sua vita privata, per Mauro e Scalfari divengono un pretesto per fare polemica o tentare di suscitare scalpore. Sino al punto che la querela di Berlusconi viene interpretata dai giornalisti di ‘Repubblica’ non come un atto di legittima difesa dell’interessato ma addirittura come una "minaccia alla libertà d’espressione". Ma non è finita, perché a mettere carne sul fuoco della polemica, già alta, ci pensa Feltri che pubblica le presunte rivelazioni che coinvolgono il direttore del quotidiano della Cei, Dino Boffo, ma che si rivelano da subito una tempesta in un bicchiere d’acqua. La querelle Feltri-‘Avvenire’ è forse il punto più alto della polemica mediatica di queste ultime settimane, ma anche il punto di non ritorno. Il limite, superato il quale, nell'nteresse interesse di tutti e in primo luogo della pubblica opinione, converrebbe darsi una calmata. Che dire poi dei paginoni che taluni giornali, non certo dediti a un’informazione scevra da preconcetti e falsità, hanno voluto ‘simpaticamente’ dedicare al Carroccio. Dalla polemica sui dialetti nelle scuole a quella sull’inno nazionale, non tralasciando l’accusa di razzismo (che rimane sempre un evergreen nel repertorio delle argomentazioni anti-Lega sciolinate da certi intellettuali e giornalisti) per uno slogan apparso su internet, i giornali fiancheggiatori dell’opposizione hanno fatto di tutto per attaccare la Lega Nord e i suoi esponenti. Ma si è trattato di un assalto tanto inefficace quanto effimero. Inefficace perché le battaglie sociali, ma anche lo straordinario processo riformatore, che ormai da anni caratterizzano l’iniziativa politica leghista, contano molto di più di molte parole o articoli. Effimero, perché mentre la polemica montata ad arte da certi organi di stampa ha la durata di qualche giorno, l’attività politica del Carroccio ha invece una incisività molto più concreta fatta di riforme strutturali, che molto presto modificheranno in meglio il nostro sistema, ma anche di provvedimenti legislativi, penso a quelli sulla sicurezza, che stanno già dando i loro frutti e che per questo sono largamente condivisi dai cittadini.