Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

mercoledì, luglio 29, 2009

LO SCONTRO NORD-SUD NON SERVE, OCCORRE UN CAMBIO DI PASSO

di Giacomo Stucchi

Ad essere sinceri pensavamo che con la lettura delle prime pagine dei giornali di oggi, che hanno dato ampio spazio alla proposta del test di dialetto ai professori, avessimo pagato il dazio quotidiano sull’altare dell’informazione. Ma ogni giorno ha le sue pene e si sa che dal mattino al pomeriggio le ore sono tante, almeno quanto il desiderio di taluni organi di informazione di strumentalizzare ogni proposta di legge che abbia la firma del Carroccio. La verità è che a soffiare sul fuoco delle polemiche sono davvero in tanti e non tutti animati da nobili intenzioni. Dalla riforma della scuola alla distribuzione dei fondi Fas, al presunto scontro nord-sud, ogni argomento è buono per alimentare una polemica tanto inutile quanto priva di fondamento. Basti pensare, per esempio, alla paventata nascita del partito del Sud, che in molti stanno tentando di far abortire ancora prima di un eventuale concepimento, che non deriva dall’esigenza di alcuni di contrastare il presunto strapotere della Lega all’interno della Lega, quanto dalla necessità di un riequilibrio delle forze all’interno dei grandi partiti. Non è un mistero infatti che talune tensioni nel Pdl, tra Alleanza Nazionale e Forza Italia, possano esistere anche sul fronte congressuale. Ma francamente di questo non ci sorprendiamo affatto. Sarebbe davvero strano il contrario, e cioè se dei processi complessi e lunghi, come quelli che portano alla nascita di grandi partiti frutto della fusione di altri preesistenti, non fossero irti di ostacoli da superare. Il punto invece è un altro e consiste nel pericolo che in un momento particolarmente importante della vita politica, come quello attuale, caratterizzato da un punto di svolta soprattutto sul piano delle riforme istituzionali (che potrebbero finalmente dare i loro frutti dopo decenni di attesa), venga inficiato da una contesa nord-sud dalla quale, crediamo, nessuno ne uscirebbe vincitore. Qui non vogliamo negare la diagnosi, e cioè che sul piano dello sviluppo una parte del territorio ha un gap da recuperare, ma dobbiamo però intenderci sulla cura da seguire per debellare la malattia. Cosa fare allora? I contributi a pioggia, non finalizzati alla realizzazione di opere strutturali ma distribuiti in mille rivoli, persino difficili da controllare, oggi non sono più neppure immaginabili; né si può pensare di utilizzare risorse destinate agli investimenti per la copertura delle spese correnti, come purtroppo ancora di recente è stato fatto in alcuni Comuni del Sud. Se si converrà su tutto questo, allora si dovrà pure riconoscere che ciò che occorre è un deciso cambio di marcia che consenta di finirla con le sterili polemiche, sulla scuola, sicurezza o quant’altro, o sull’inutile quanto infruttuoso scontro tra nord e sud, e che porti ad una nuova assunzione di responsabilità. La ricreazione è finita e bisogna che, una volta per tutte, se ne prenda atto.

6 Comments:

At 3:46 AM, Blogger Unknown said...

Berlusconi avrebbe pagato 70 MILIARDI a Bossi per "fedeltà"!

notizia tratta da:http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=8300a2870dfd6cf


Berlusconi avrebbe pagato 70 MILIARDI a Bossi per "fedeltà"!
Chi predica bene razzola male... Tempo e tempo fa gli zoticoni della destra si lamentavano perchè "noi" di sinistra compravamo i voti dei senatori a vita... Cosa assai falsa visto che anche grazie ai voti dei senatori a vita cademmo un po' di mesi fa...

Adesso voglio vedere cosa diranno quelli di destra quando scopriranno che Silvio Berlusconi avrebbe dato 70 miliardi di lire a Umberto Bossi in cambio della sua totale fedeltà. È quanto risulta scritto nell'agenda del 2004 dell'ex giornalista Guglielmo Sasinini (agli arresti domiciliari), uno degli indagati nell'inchiesta sui dossier illeciti nell'ambito di Telecom.

E adesso vi citerò un altro nome... così, a caso... TREMONTI! Ebbene, a fianco della presunta operazione appare anche il nome di Giulio Tremonti senza alcuna ulteriore spiegazione.

Bossi di certo accettò di buon grado il denaro, visto che pare che il periodo sarebbe stato quello in cui venne «pignorata per debiti la casa di Bossi», quindi prima del successo della CdL nelle elezioni del 2001.

Scattato subito sulla difensiva l'oramai famoso avvocato difensore di Berlusconi, Ghedini, che parla di presunti accordi e di "assolute fantasie".

 
At 4:00 AM, Blogger Unknown said...

MAI CON I MAFIOSI(AL CONTRARIO DI BOSSI)


Bossi rincara la dose dal Congresso federale della Lega:
il capo di Forza Italia parla meneghino ma nel cuore è palermitano
«La Fininvest è nata da Cosa Nostra»
Lo tengono in piedi perché rappresenta i loro interessi al Nord, è il loro "figlio di buona donna"

di Matteo Mauri
bresciaLa guerra è aperta da tempo. Ma ora entra in campo l'artiglieria pesante. E se alle accuse di mafia che da tempo Bossi lancia contro Berlusconi, il Cavaliere risponde col silenzio, adesso il Senatur ha deciso di alzare il tiro. «Tanto per essere chiari, per far capire alla gente», replica ad un congressista che aveva criticato la «politica dell'insulto» del segretario leghista. L'attacco di Umberto Bossi a Silvio Berlusconi, è durissimo. Il segretario della Lega Nord nel corso del suo intervento al Congresso straordinario del Carroccio, ha più volte dato del "mafioso" a Berlusconi. Da tempo il leader leghista, durante gli innumerevoli comizi, aveva indicato nel Cavaliere «l'uomo di Cosa Nostra». Al congresso, la tesi è diventata ufficiale. «L'uomo di Cosa Nostra» viene citato decine e decine di volte. E con lui tutte le aziende che fanno capo al leader di Forza Italia. L'anomalia italiana è lì: se ne devono convincere in primo luogo tutti i delegati, poi l'opinione pubblica.«La Fininvest - ha affermato Bossi - ha qualcosa come trentotto holding, di cui sedici occulte. Furono fatte nascere da una banca di Palermo a Milano, la banca Rasini, la banca di Cosa Nostra a Milano. E a Palermo hanno preso un meneghino per rappresentare i loro interessi. La verità è che se cade Berlusconi cade tutto il Polo, e al Nord si prende tutto la Lega. Ma non lo faranno cadere: perché sarà pure un figlio di buona donna, ma è il loro figlio di buona donna, e per questo lo tengono in piedi». Se l'ex-Capo dello Stato Francesco Cossiga negli ultimi due giorni è andato giù durissimo nei confronti del Cavaliere, Bossi non è certo stato da meno. Anzi, ha alzato il tiro, entrando anche nei dettagli, quando ha parlato della Banca Rasini, delle holding occultate, della nascita della prima tv berlusconiana, del partito degli azzurri. «Un palermitano - ha affermato Bossi - è a capo di Forza Italia. Perché Forza Italia è stata creata da Marcello Dell'Utri. Guardate che gli interessi reali spesso non appaiono. In televisione compaiono volti gentili che te la raccontano su, che sembrano per bene. Ma guardate che la mafia non ha limiti. La mafia, gli interessi della mafia, sono la droga, e la droga ha ucciso migliaia e migliaia di giovani, soprattutto al Nord».Eppoi ancora, come in un crescendo: «Palermo ha in mano le televisioni, in grado di entrare nelle case dei bravi e imbecilli cittadini del Nord»; «Silvio è uomo della P2, cioè del progetto Italia»; «La Banca Rasini è la banca di Cosa Nostra a Milano»; «Berlusconi ha fatto ciò che ha voluto con le televisioni, anche regionali, in barba perfino alla legge Mammì»; «Berlusconi parla meneghino ma nel cuore è un palermitano».«L'uomo di Cosa Nostra»: Bossi, nelle tre ore d'intervento, ha indicato spesso il disegno dietro il palco in cui era raffigurato alle spalle di Berlusconi, un sicario siculo con lupara e coppola.Dopo aver ricordato i molti «giovani del Nord morti per droga», Bossi ha aggiunto: «Molte ricchezze sono vergognose, perché vengono da decine di migliaia di morti. Non è vero che "pecunia non olet". C'è denaro buono che ha odore di sudore, e c'è denaro che ha odore di mafia. Ma se non ci fosse quel potere, il Polo si squaglierebbe in poche ore. Ecco il punto».

 
At 4:02 AM, Blogger Unknown said...

MAI CON I MAFIOSI(AL CONTRARIO DI BOSSI)

Pentito inguaia Berlusconi al processo Dell'Utri.
Oggi a Milano, sentenza per le mazzette Gdf
«Silvio riciclava i soldi della mafia»
PALERMO
«Isoldi della banda della Magliana e quelli della mafia siciliana sono stati dati a Silvio Berlusconi per finanziare la speculazione edilizia in Sardegna». Lo ha detto ieri in aula il collaboratore di giustizia Antonio Mancini, 50 anni, ex componente della banda della Magliana, deponendo a Palermo nel processo a Marcello Dell'Utri, accusato di concorso in associazione mafiosa. «A parlarmi per la prima volta di Berlusconi - ha detto Mancini - è stato Francis Turatello verso la fine degli anni Settanta, quando eravamo rinchiusi nel carcere di Trani. Turatello mi disse che attraverso l'imprenditore, i milanesi riciclavano i soldi provenienti dai sequestri di persona e dal traffico della droga. Berlusconi faceva muovere il denaro della criminalità organizzata». Mancini ha parlato dei rapporti che esistevano fra la banda della Magliana e boss come Pippo Calò e Stefano Bontade. «Il riciclaggio dei soldi della mafia e della criminalità - ha detto - avveniva attraverso Silvio Berlusconi e Flavio Carboni; la banca usata per ripulire il denaro che arrivava a Berlusconi era il Monte dei Paschi di Siena». Rispondendo alle domanda del pm Nico Gozzo sulla differenza di ruoli, Mancini ha detto: «Entrambi erano uguali perché ci servivamo di loro per ripulire il denaro, solo che uno metteva i tacchi alti e il parrucchino, l'altro era terra-terra...». Mancini ha parlato poi di presunti contatti fra la banda della Magliana e uomini delle istituzioni. «Ricordo - ha detto - che avevamo rapporti con Vitalone e l'onorevole Evangelisti. Non li ho mai visti di persona ma fra di noi sapevamo che potevamo contare su di loro». Ha poi deposto un altro pentito, il cosentino Francesco Pino: «Marcello Calvano mi avvicinò nella primavera del '94 - ha detto il teste - per invitarmi a votare Forza Italia perchè era una forza politica garantista e avrebbe fatto qualcosa per modificare il 41 bis e la legge sui collaboratori di giustizia». «Assisto nauseato all'interminabile tiro al bersaglio contro la mia persona», ha risposto Silvio Berlusconi. «Mancano solo le stragi della Banca dell'Agricoltura, dell'Italicus e della stazione di Bologna, ma forse - ha proseguito - basta aspettare». Oggi intanto a Milano è prevista la sentenza al processo per le mazzette alle Fiamme Gialle. La procura aveva chiesto 3 anni per Berlusconi. E sempre a Milano ieri, al processo "All Iberian" la difesa del Cavaliere ha chiesto l'assoluzione. Sentenza il 13 luglio.

 
At 11:48 AM, Blogger Unknown said...

censurato video su youtube e facebook riguardante silvio berlusconi
il video è visibile a questo indirizzo:
http://buzzintercultura.blogspot.com/2009/06/telegiornali-esteri-riguardanti-lo.html

 
At 1:14 AM, Blogger Unknown said...

intercettazioni berlusconi a questo indirizzo:
http://barlusca.wordpress.com/2009/07/30/intercettazioni-berlusconi/

 
At 4:53 PM, Blogger Unknown said...

PADANIA E MAFIA
SENTENZA DELL'UTRI (fondatore di forza italia alleata di umberto bossi)CONDANNATO PER REATI DI MAFIA A QUESTO INDIRIZZO: http://damianorama.wordpress.com/2009/03/01/la-sentenza-dellutri-la-mafia-di-stato
BERLUSCA IL MITO DI PADANIA

 

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