Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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lunedì, luglio 27, 2009

LE IPOCRISIE DEL PALAZZO SUL RITIRO DEI SOLDATI

di Giacomo Stucchi

Si può su una questione molto importante, come quella della permanenza dei nostri militari nelle missioni all’estero, esprimere un giudizio umano senza che questo scateni polemiche pretestuose da parte di alcuno? A giudicare dalle reazioni di alcuni esponenti dell’opposizione, la risposta è no. L’auspicio fatto dal nostro segretario federale Umberto Bossi di portare “tutti a casa” i nostri ragazzi, altro non è che la manifestazione di una forte preoccupazione per la loro incolumità. Dovrebbe essere evidente a tutti che l’averlo espresso liberamente, cosa che rende onore a Bossi, non significa certo scherzare sulla pelle di chi compie il proprio dovere o giocare interessi di parte! Senza voler entrare nel merito politico della questione, e cioè se abbia un senso o meno continuare a mettere a rischio le vite dei nostri soldati in territori dove, per forza di cose, la democrazia deve farsi spazio da sé, solo chi è in cattiva fede può strumentalizzare le parole di Bossi per fare della polemica fuori luogo. Il segretario dell’Udc Cesa, per esempio, riferendosi oltre che alle parole di Bossi anche all’intervista di Calderoli su Repubblica, ha addirittura parlato di “dichiarazioni a dir poco allucinanti di autorevoli ministri della Repubblica appartenenti alla Lega sulle nostre missioni internazionali”; mentre per il segretario del Pd Franceschini “i nostri soldati hanno diritto di sentirsi coperti da un governo che li tutela nell’ambito del mandato parlamentare”; per Rutelli, presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza: ”E’ grave se i nostri militari che rischiano la vita non avvertono il pieno supporto delle istituzioni”. Si tratta di giudizi chiaramente pretestuosi, da rimandare ai mittenti, che la dicono lunga sia sulle persone con le quali ci dobbiamo confrontare, sia sul loro timore di vedere ancora una volta la Lega Nord essere l’unico movimento politico autenticamente popolare e quindi in sintonia con la volontà dei cittadini. Chi ha mai parlato di non “tutelare” i nostri soldati, o di non dare loro il pieno supporto delle istituzioni? Semmai è vero esattamente il contrario: si è espresso un giudizio che va nella direzione opposta, e cioè quella di tutelare l’incolumità dei nostri militari. Questa storia, fatti gli opportuni distinguo temporali ma anche di contenuto, ci ricorda molto gli anni in cui Umberto Bossi, per primo, rispetto a tutti gli altri esponenti politici e segretari di partito, cominciò a parlare della necessità di una riforma dello Stato in senso federalista. All’inizio tutti lo criticarono, salvo poi ricredersi, per convinzione o per opportunismo politico, quando il federalismo fiscale divenne prepotentemente prioritario nell’agenda politica, al punto da divenire un provvedimento legislativo. Oggi è la stessa cosa: nel Palazzo tutti fanno finta di scandalizzarsi alle parole di Bossi su un eventuale ritiro dei nostri soldati dalle missioni all’estero ma poi, magari in privato (comunque fuori dal raggio d’azione di telecamere e microfoni dei giornalisti), sono in moltissimi a ritenere che non sarebbe poi tanto sbagliato ripensare i termini della missione in Afghanistan e domani, chissà, potrebbero anche essere favorevoli ad un ritiro dei soldati!

4 Comments:

At 12:30 PM, Blogger Unknown said...

tutte le tangenti di bossi
leggere l'articolo a questo indirizzo:
http://paolodechiaraisernia.splinder.com/tag/tangenti

 
At 1:28 PM, Blogger Unknown said...

padania e mafia
tutti gl'articoli pubblicati da max parisi
su "la padania" sugl'intrallazzi di berlusconi con la mafia(che ha come fedele servitore umberto bossi) a questo indirizzo:
http://www.rifondazione-cinecitta.org/bb-parisi.html

 
At 3:27 PM, Blogger Unknown said...

L'IPOCRISIA DELLA LEGA
Berlusconi avrebbe pagato 70 MILIARDI a Bossi per "fedeltà"!

notizia tratta da:http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=8300a2870dfd6cf


Berlusconi avrebbe pagato 70 MILIARDI a Bossi per "fedeltà"!
Chi predica bene razzola male... Tempo e tempo fa gli zoticoni della destra si lamentavano perchè "noi" di sinistra compravamo i voti dei senatori a vita... Cosa assai falsa visto che anche grazie ai voti dei senatori a vita cademmo un po' di mesi fa...

Adesso voglio vedere cosa diranno quelli di destra quando scopriranno che Silvio Berlusconi avrebbe dato 70 miliardi di lire a Umberto Bossi in cambio della sua totale fedeltà. È quanto risulta scritto nell'agenda del 2004 dell'ex giornalista Guglielmo Sasinini (agli arresti domiciliari), uno degli indagati nell'inchiesta sui dossier illeciti nell'ambito di Telecom.

E adesso vi citerò un altro nome... così, a caso... TREMONTI! Ebbene, a fianco della presunta operazione appare anche il nome di Giulio Tremonti senza alcuna ulteriore spiegazione.

Bossi di certo accettò di buon grado il denaro, visto che pare che il periodo sarebbe stato quello in cui venne «pignorata per debiti la casa di Bossi», quindi prima del successo della CdL nelle elezioni del 2001.

Scattato subito sulla difensiva l'oramai famoso avvocato difensore di Berlusconi, Ghedini, che parla di presunti accordi e di "assolute fantasie".
BERLUSCA IL MITO DI PADANIA

 
At 4:55 PM, Blogger Unknown said...

LE IPOCRISIE DELLA LEGA TRA MAFIA E TANGENTI


Berlusconi avrebbe pagato 70 MILIARDI a Bossi per "fedeltà"!

Berlusconi avrebbe pagato 70 MILIARDI a Bossi per "fedeltà"! notizia tratta da:http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=8300a2870dfd6cf Berlusconi avrebbe pagato 70 MILIARDI a Bossi per "fedeltà"! Chi predica bene razzola male... Tempo e tempo fa gli zoticoni della destra si lamentavano perchè "noi" di sinistra compravamo i voti dei senatori a vita... Cosa assai falsa visto che anche grazie ai voti dei senatori a vita cademmo un po' di mesi fa... Adesso voglio vedere cosa diranno quelli di destra quando scopriranno che Silvio Berlusconi avrebbe dato 70 miliardi di lire a Umberto Bossi in cambio della sua totale fedeltà. È quanto risulta scritto nell'agenda del 2004 dell'ex giornalista Guglielmo Sasinini (agli arresti domiciliari), uno degli indagati nell'inchiesta sui dossier illeciti nell'ambito di Telecom. E adesso vi citerò un altro nome... così, a caso... TREMONTI! Ebbene, a fianco della presunta operazione appare anche il nome di Giulio Tremonti senza alcuna ulteriore spiegazione. Bossi di certo accettò di buon grado il denaro, visto che pare che il periodo sarebbe stato quello in cui venne «pignorata per debiti la casa di Bossi», quindi prima del successo della CdL nelle elezioni del 2001. Scattato subito sulla difensiva l'oramai famoso avvocato difensore di Berlusconi, Ghedini, che parla di presunti accordi e di "assolute fantasie".
BERLUSCA IL MITO DI PADANIA

 

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