Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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lunedì, marzo 02, 2009

FRANCESCHINI LAVORI ALLE COSE CONCRETE

di Giacomo Stucchi

La proposta di un assegno per i disoccupati avanzata da Dario Franceschini è fattibile, ovvero ha qualche possibilità di diventare operativa nell’ambito delle risorse già stanziate dal governo per fronteggiare la crisi, o (come sottolineato dal segretario generale della Cisl, Raffaele Bonannni) “può maturare dentro l’accordo tra governo e amministrazioni regionali sugli ammortizzatori sociali”, o non è piuttosto un’iniziativa soltanto mediatica? A porsi la domanda non è solo la coalizione di centrodestra (non tanto sul piano del merito, ovviamente, ma su quello della disponibilità di bilancio!),ma addirittura la stessa classe dirigente del Pd, che di fatto smentisce il suo segretario. Secondo il senatore ed economista del Pd, Nicola Rossi, infatti l’idea è soltanto “mediatica”. “Non vedo infatti nessun cambio di rotta” – spiega Rossi in un intervista al Corsera – rispetto alle posizioni di Veltroni e il riferimento implicito è alla manovra in disavanzo. Non mi sembra un passo in avanti”. Senza contare che “ci sono ragioni di finanza pubblica che lo sconsigliano caldamente. Il succo – conclude quindi l’economista – è che non ci possiamo permettere di fare una riforma sfondando il bilancio dello Stato”. Insomma, aggiungiamo noi, non sarebbe meglio se Franceschini, prima di avanzare proposte, ne parlasse prima con la classe dirigente del suo stesso partito per trovare un’unità d’intenti sulle cose da fare? Con tutto quello che accade nel mondo in questo periodo, con migliaia di aziende in crisi e altrettante migliaia di licenziamenti, il governo italiano sta facendo tutto quanto è nelle sue concrete possibilità, soprattutto di bilancio, per venire incontro alle esigenze dei cittadini, soprattutto di quelli più deboli ed esposti alle conseguenze della crisi. Come ha ricordato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, sono state messe in campo cifre che toccano i 16,5 miliardi di euro solo nel 2009. In questo momento, però, di tutto c’è bisogno, fuorché di proposte che illudano la gente, e nel caso dell’idea di Franceschini soprattutto i disoccupati, che non abbiano poi la concreta possibilità di diventare fatti. Nel caso specifico, infatti, ogni stima sul possibile numero di senza lavoro nel prossimo futuro sarebbe priva di ogni fondamento poiché nessuno, oggi, è in grado di fare delle previsioni attendibili a riguardo. Ecco perché al segretario del Pd consigliamo vivamente di lasciar perdere le proposte demagogiche e di pensare, invece, alle riforme concrete e fattibili che peraltro, se realizzate adesso, nel medio periodo daranno luogo anche ad una razionalizzazione della spesa e, quindi, ad una maggiore disponibilità di risorse. Ci riferiamo al federalismo fiscale che, questa settimana, è all’ordine del giorno dei lavori delle Commissioni parlamentari della Camera e che, se anche il Pd è d’accordo, potrebbe diventare velocemente un’ottima legge dello Stato e venire incontro, davvero, alle esigenze dei cittadini.