Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, ottobre 23, 2008

CHE NON PENSI VELTRONI DI RICEVERE IN REGALO LE PIAZZE


di Giacomo Stucchi

Riguardo ai fatti di questi giorni sul fronte della scuola la sensazione è che la protesta degli studenti universitari, ancorché legittima, stia sbagliando decisamente bersaglio. Dalle dichiarazioni che alcuni manifestanti rilasciano ai giornalisti televisivi, si capisce che ci sono ragazzi abbastanza informati e, altri, dai quali traspare evidente solo la voglia di non entrare in aula per seguire la lezione, ma di fare vacanza con la scusa dell’occupazione. Sin qui non ci pare che ci sia nulla di nuovo. Senza voler far paragoni con altri movimenti studenteschi, c’è sempre stata negli studenti di tutte le generazioni una voglia di contestazione contro il sistema, e quindi sarebbe strano che non ci fosse anche di questi tempi. Nessuno può negare, peraltro, che non esiste un ministro della Pubblica Istruzione nella storia della Repubblica, da Malfatti alla Moratti, che non sia stato contestato, qualche volta anche duramente. Nel caso delle contestazioni al decreto Gelmini, però, c’è forse una marcia in più di tutte le altre volte, come se dagli esiti di questa vicenda dipendessero, in parte, il destino sia del Governo sia dell’opposizione. Fors’anche perché il dibattito sul provvedimento dell’esecutivo, in materia di scuola primaria (e non di università!), sta coincidendo con i preparativi per la manifestazione del 25 ottobre, indetta dal Partito Democratico, ed è ovvio quindi che il segretario di quel partito, che nei sondaggi arretra sempre di più, ha un bisogno disperato di cavalcare la protesta e, anzi, se possibile porsene a capo. Non a caso in questi giorni Veltroni ci sembra essere addirittura più estremista del suo ex alleato Antonio Di Pietro che certo, su Alitalia ed elezione del giudice costituzionale, non ha contribuito a tenere bassi i toni della polemica politica. Tornando alla protesta, sul diritto dei giovani a dissentire non c’è neppure un fronte di discussione, per il semplice motivo che il problema non esiste. Si tratta di un diritto costituzionale che nessuno, tanto meno un movimento popolare come la Lega Nord, si sogna di ledere. Il punto, semmai, è un altro e riguarda un altrettanto sacrosanto diritto, che hanno altri cittadini, a non trovare sbarrato dai picchietti degli studenti, come è accaduto alla stazione di Milano, l’accesso ai treni. Occupare l’università, inoltre, è certo una libera scelta, ma bisogna anche tenere conto che non tutti gli studenti sono disposti ad accettarla e non tutti intendono passare la giornata urlando con un megafono. Un ultima considerazione, infine, riguarda ancora l’aspetto politico di tutta la questione. Il dato è che l’opposizione è allo sbando, soprattutto perché il Governo di centrodestra ha lavorato bene in questi mesi a Palazzo Chigi. Pertanto, che non pensi Veltroni di prendersi le piazze, perchè quando la riforma della scuola, come del resto tutte le riforme, sarà chiara a tutti, i toni strumentalizzati delle attuali polemiche si smorzeranno. I problemi sul tappeto sono ancora tanti e complessi, e la contingenza economica e finanziaria non è certo tra le migliori possibili, per cui è facile cavalcare la protesta, con la complicità di sindacati e associazionismi vari. Ma quella di Veltroni è una falsa illusione.