Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, luglio 10, 2008

Caro Walter non sei credibile


di Giacomo Stucchi

Può un’opposizione credibile chiedere conto al Governo in carica dei risultati ottenuti in economia, così come su altri fronti, a nemmeno un mese e mezzo dal suo insediamento a Palazzo Chigi?
In un qualsiasi Paese “normale”, per usare un espressione tanto cara ad alcuni esponenti della sinistra, direi proprio di no. Che senso ha dire, come fa Walter “volemosebene” Veltroni in tutte le sue apparizioni in tv, che il Governo non ha fatto nulla per mantenere gli impegni con gli elettori, quando è noto a tutti che il Parlamento sta lavorando a ranghi forzati proprio per approvare i numerosi provvedimenti già adottati dell’esecutivo? Persino le statistiche dicono che la mole di lavoro svolto da Governo e Parlamento, nelle poche settimane che ci separano dal loro insediamento, non ha precedenti nella storia della Repubblica, ma Veltroni nega persino l’evidenza dei numeri. Il fatto è che il segretario del principale partito di opposizione è costretto ad inseguire le posizioni estremiste di un suo alleato, che a questo punto forse sarebbe meglio definire ex, il quale a sua volta per poter esistere, e rosicchiare voti in quella parte dell’elettorato (come la sinistra radicale, i movimenti No global e girotondini vari), che non è riuscito a portare rappresentanti in Parlamento, cerca di acuire lo scontro politico, invocando inesistenti emergenze democratiche. Il risultato è che, a causa di scelte politiche della sinistra rivelatesi sbagliate, prima fra tutte quella di aver fatto un accordo tra il Pd e l’Italia dei Valori, permettendo ad Antonio Di Pietro di portare in Parlamento la sua pattuglia di deputati (che si è subito rimangiata l’impegno a suo tempo assunto di far parte di un gruppo unico), oggi c’è un partito che non ha nessun interesse ad avviare le riforme e, anzi, fa di tutto per ostacolarle e lasciare che il sistema politico e istituzionale precipiti nel caos. Che tutto questo danneggi in primo luogo il Pd è fuori discussione. D’altra parte ognuno è libero di farsi male come gli pare.
Tuttavia, a preoccuparci è lo stato dei rapporti tra maggioranza e opposizione, che può incidere su alcuni processi di primaria importanza, come quelli che si stanno per avviare per la realizzazione delle riforme, a preoccuparci. Una cosa sulla quale non c’è molto da discutere, per la sua ovvietà, è il risultato del 13 e 14 aprile: i cittadini vogliono essere governati dalla Federazione della Libertà. Questa scelta democratica non risulta però molto gradita ad alcuni settori dello Stato, vedi la magistratura, che negli ultimi anni si sono fortemente politicizzati, e che non vedono di buon occhio l’avvio di processi fortemente innovativi sul piano istituzionale. In questo contesto, Di Pietro cerca di accreditarsi nell’opinione pubblica come l’eroe senza macchia e senza paura ma questi panni non gli si addicono. La stessa adunata di piazza Navona, pur con il rispetto che si deve a tutte le manifestazioni di piazza, ha dimostrato che se emergenza democratica c’è, la vedono soltanto Di Pietro, qualche ex cabarettista passato dal palcoscenico alla piazza e pochi altri, ma non certo la maggioranza dei cittadini.