Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, luglio 03, 2008

Ma quale “ingorgo istituzionale”, bisogna solo lavorare!

di Giacomo Stucchi

Non saprei dire se la circostanza che vede, da qui alla fine del mese, tanti provvedimenti in scadenza in entrambi i rami del Parlamento, costituisca un fatto inedito nella storia dei lavori parlamentari, così come sottolineato da qualcuno, oppure no. Di sicuro, però, non lo sarebbe il fatto che Camera e Senato, qualora non riuscissero a concludere entro luglio l’esame dei provvedimenti all’ordine del giorno, lavorino anche nel mese di agosto. Dai resoconti parlamentari, si evince che negli anni Settanta e Ottanta l’inizio delle ferie a ridosso del Ferragosto non era un fatto tanto eccezionale. I precedenti, quindi, dovrebbero se non altro tranquillizzare l’opposizione, che non perde occasione per enfatizzare il presunto pericolo di “ingorgo istituzionale”, a seguito dei tanti provvedimenti da esaminare in pochi giorni, e per giunta a ridosso delle ferie. "Il governo espropria il Parlamento", hanno addirittura scritto in una lettera Walter Veltroni e Pierferdinando Casini, i leader di Pd e Udc, ritrovatisi in un'inedita (questa si!) alleanza, il cui futuro è ancora tutto da vedere. Secondo i due segretari di partito, da Palazzo Chigi, in due mesi, sarebbero arrivati così tanti provvedimenti che l'opposizione non ha il tempo materiale di esaminare. Beh, forse i due nuovi sodali farebbero bene a guardarsi intorno e a considerare il fatto che la situazione economica, così come alcune gravi emergenze (come quella dei rifiuti a Napoli, o l’altra sul fronte della sicurezza), richiedono, un immediato intervento. Cosa che è stata fatta già nelle prime riunioni del Consiglio dei ministri, con il decreto fiscale che abolisce l'Ici sulla prima casa, prevede il rinegoziamento dei mutui e la detassazione degli straordinari. Tutto l’opposto, insomma, dei due anni di vita dell’esecutivo Prodi, durante i quali o non si decideva alcunché (per perdersi in estenuati dibattiti tra le diverse anime della variegata maggioranza), oppure, quando si assumeva una decisione, si procedeva con la lentezza di una lumaca per tramutarla in fatti concreti. E’ abbastanza comprensibile perciò che adesso, dinanzi alla celerità con la quale la Federazione della Libertà e Palazzo Chigi procede nell’azione di governo, l’opposizione di centro sinistra non si raccapezzi più. Si tratta infatti di un ritmo di lavoro, dettato anche dalla gravità dei problemi sul tappeto, al quale Veltroni e Casini, i due nuovi compagni di cordata politica, non sono abituati e perciò stentano a seguire. Si accusa inoltre il Governo di far ricorso troppo spesso alla fiducia, allo scopo di tagliare emendamenti e tempi di discussione, ma il segretario del Pd si è già dimenticato come con Prodi lo strumento della fiducia fosse diventata la regola e non l’eccezione! Infine, c’è un’altra questione. In questi giorni di dibattiti sui temi della giustizia, fuori e dentro il Parlamento, assistiamo non solo ad un inasprimento dei rapporti tra le forze politiche, cosa di per sé negativa che non porta a nulla di buono, ma anche ad una restaurazione di un clima giustizialista del quale, francamente, nessuno sentiva la mancanza. A chi giova tutto questo? Forse a Di Pietro, e al suo partito, che continuando a gettare benzina sul fuoco potrebbero raggranellare qualche consenso in più (soprattutto ai danni del Pd). Di certo, però, questo stato di cose non serve alla maggioranza dei cittadini, che chiedono solo più soldi in busta paga e più efficienza nella pubblica amministrazione.