Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, settembre 12, 2017

GOVERNO E PD ALL'ULTIMA SPIAGGIA

di Giacomo Stucchi

È davvero singolare come l'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, per rispondere agli attacchi che gli arrivano da dentro e fuori il Pd, di chi lo vede come un leader “divisivo”, condannato, per dirla con le parole di Cesare Damiano, “a una posizione di terzo in classifica”, se la prenda con le opposizioni. Che il segretario del Pd non abbia nessuna intenzione di fare passi indietro, ma anzi di andare comunque avanti, è un fatto che però attiene solo ed esclusivamente al Pd. La maggioranza dei cittadini, infatti, ha già da tempo capito che l’esperienza dell'ex premier al governo è stata fallimentare; e difficilmente, quindi, lo metterà nelle condizioni di tornare a Palazzo Chigi. Quando però si fanno riferimenti al passato, come ha fatto Renzi ricordando il 2011 e lo spread a 500 punti, occorrerebbe un po' di onestà intellettuale. Allora, infatti, non esisteva ancora la politica di espansione varata dalla Bce. Per rendere l'idea sulle dimensioni che tale politica avrebbe poi assunto, basti pensare che nel gennaio 2015 il Governatore Draghi annunciò che la Banca da lui presieduta avrebbe acquistato titoli di debito pubblici e privati al ritmo di 60 miliardi di euro al mese. Eppure, nonostante l'ombrello europeo, il duo Renzi-Gentiloni è riuscito “nell’impresa” di far rimanere la nostra economia fanalino di coda in Europa. L'ex presidente del Consiglio, allora, spieghi come mai le sue riforme non hanno prodotto una crescita strutturale dell’economia? La verità è che gli anni di governo di Renzi non hanno cambiato in meglio il Paese, come promesso; e delle cose iniziate, e portate avanti da quello fotocopia di Gentiloni, non una ha funzionato davvero. Dal disastro della buona scuola, grazie alla quale ancora oggi migliaia di cattedre (soprattutto al Nord) sono vacanti, alla politica fallimentare dei bonus, dal Jobs Act, che ha creato solo lavoro occasionale senza tutele, ai flussi migratori fuori controllo che hanno permesso l’ingresso indiscriminato nel nostro Paese di centinaia di migliaia di clandestini, non c'è un solo fronte sul quale vantare risultati degni di nota. A meno che non si consideri tale la ritrovata intesa con Alfano in occasione delle elezioni Regionali siciliane, una mossa disperata che sa tanto di ultima spiaggia e che non farà di certo vincere il Pd. Non a caso, infatti, Renzi ha già definito il voto nell'isola un fatto locale.