LE MANOVRE ELETTORALI DEL GOVERNO E DEL PD
di Giacomo Stucchi
Lisciare il pelo ad un elettorato sempre più disilluso dalle promesse
governative, e per questo sempre più distante dal Pd e dai suoi alleati di
governo, sarà l'obiettivo dei prossimi mesi da parte del duo
Renzi-Gentiloni. Dopo l'istituzione ufficiale dell’Ape
volontaria, ovvero l'anticipo pensionistico per i lavoratori dipendenti pubblici
e privati, la strategia del Pd renziano prevede infatti un nuovo capitolo della
politica dei bonus. Ma per poter specificare e quantificare questo tipo di
interventi il governo dovrà partire dall’approvazione della nota di
aggiornamento del Def, che dovrà essere presentato a fine settembre. In questo
documento il governo e il ministro dell'economia Piercarlo
Padoan, stimeranno al rialzo la crescita del Pil. Maggiore sarà la
stima di crescita più ingenti saranno le possibilità di mettere sul piatto
risorse aggiuntive che, lungi dal cominciare a risolvere strutturalmente i
problemi del Paese, serviranno soltanto ad accontentare specifiche categorie di
cittadini nella speranza di intercettare così il loro voto. Insomma, una vera e
propria manovra elettorale in vista delle prossine elezioni; come lo fu, del
resto, l'istituzione del famoso bonus degli 80 euro poco prima delle elezioni
europee. Sempre nell'ottica di un disperato tentativo di recuperare consensi
elettorali potrebbe rientrare anche il dietrofront sullo ius soli da parte di
Renzi che, dopo averne fatto una bandiera, comincia adesso a
temere che l’approvazione del provvedimento (che la maggioranza dei cittadini di
certo non vuole) possa davvero far sprofondare il suo partito a livello
elettorale. Riconoscere la cittadinanza ai figli dei cittadini stranieri
residenti in Italia sarebbe, tanto più nella situazione di oggi, un autogol
incredibile per il Pd e per il governo; e sia a Palazzo Chigi sia al Nazareno
devono essersene resi conti. Le priorità, infatti, oggi sono ben altre. Ma
poiché nel Pd non possono rimangiarsi gli impegni presi in materia, senza
perdere del tutto ogni credibilità, ecco allora che alcuni ministri, chiedono al governo di andare
avanti. Vedremo coma andrà a finire, ma al momento l'impressione è che
nell'esecutivo e nel Pd la tattica prevalga di gran lunga sulla sostanza.
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