SU OCCUPAZIONE E PENSIONI ANTICIPATE MOLTA PROPAGANDA E POCHI RISULTATI CONCRETI
di Giacomo Stucchi
Mentre il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni,
continua a ripetere che c'è molto ottimismo sull'economia italiana, e il suo
predecessore, Matteo Renzi, tenta di risalire la china del
consenso con le sue apparizioni nelle feste di partito, la dura realtà delle
condizioni in cui versa il nostro Paese emerge di continuo. Basti pensare ai
dati sull’occupazione che la narrazione renziana tenta di magnificare ma che
poi, al di là dei numeri e dopo un’attenta analisi, dimostrano comunque come
oggi il lavoro, per i fortunati che riescono a trovarlo, è sempre più precario
e anche privo di tutele. Frattanto il premier, per portarsi avanti con il
tentativo di recuperare il più possibile consensi elettorali, ha firmato il
decreto che istituisce ufficialmente l’Ape volontaria. Nel Pd la considerano
“un’opportunità” per chi vuole anticipare la pensione, ma tutte le persone di
buon senso hanno già capito che fare un mutuo con una banca dopo i sessant’anni
di età, per avere dei contributi che sono stati già abbondantemente pagati con
i sacrifici di una vita di lavoro, non è proprio un buon affare.
Ma tant’è: i tentativi dell'esecutivo di mistificare la realtà dei fatti non
finiscono mai. La verità è che il governo Gentiloni ha ben
pochi risultati di cui vantarsi e di fatto, in perfetta continuità con la
politica del non fare e del galleggiare di chi lo ha preceduto, ci consegna un
Paese che ha difficoltà a guardare con fiducia al proprio futuro. Avere
spalancato le porte agli immigrati clandestini, spendendo ingenti risorse per
accoglierli e mantenerli, e al contempo avere fatto andare via i nostri
migliori cervelli, o semplicemente coloro che avevano voglia di provare a fare
qualcosa, sono stati errori madornali della sinistra di governo. Del resto,
basta andare in giro per l'Europa per constatare come i giovani italiani che
vivono fuori, in Francia, Spagna o in Germania, non hanno nessuna intenzione
di tornare perché non hanno fiducia in chi al momento governa. Si tratta di un
dato che la dice lunga sull'incapacità dei governi del Pd e dei suoi alleati di
saper costruire dei validi punti di riferimento per chi ha davanti un futuro;
e, giustamente, non vuole buttarlo via.
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