Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, giugno 21, 2016

IL VOTO DELLE CITTA' METTE IN CRISI LA LEADERSHIP DI RENZI

di Giacomo Stucchi
Il voto nelle città è sostanzialmente una disfatta per Matteo Renzi, l’affabulatore per eccellenza, il rottamatore che avrebbe dovuto “far cambiare verso” al Paese. Dopo questo voto, quindi, niente è più come prima. In primo luogo perché gli elettori non credono più né alla narrazione renziana di un Paese che sta uscendo dalla crisi né alle mirabolanti promesse del premier che poi vengono smentite nell’arco di pochissimo tempo; in secondo luogo perchè l’imprimatur elettorale delle europee del 2014, che ha in qualche modo legittimato la permanenza di Renzi a Palazzo Chigi, non esiste più. Ad essersi accorto per primo di questo nuovo quadro politico è probabilmente lo stesso presidente del Consiglio che, infatti, non a caso ha subito cambiato registro modificando la sua strategia di comunicazione da aggressiva a conciliante, riconoscendo la sconfitta elettorale e offrendo collaborazione istituzionale a tutti i neo sindaci a prescindere dalla loro appartenenza politica. Un passo, quest’ultimo, non scontato per il Renzi arrogante di appena qualche giorno prima. Tuttavia l’impressione è che questa nuova versione “soft” del premier non sarà sufficiente ad evitare che nei prossimi giorni da più parti ci si cominci a chiedere in nome di cosa e perché egli rimanga a Palazzo Chigi. Si dice che il vero banco di prova per il governo sia il referendum del prossimo autunno ma il dato politico del voto amministrativo è che la maggioranza parlamentare rabberciata che tiene a galla l’esecutivo non ha alcuna corrispondenza nel voto popolare. Renzi può anche fare finta di niente e continuare a stare al suo posto in attesa della celebrazione del referendum ma, dalla Brexit alla prossima legge di stabilità, dalle pensioni al taglio dell’Irpef, ci aspettano eventi e decisioni da prendere molto importanti e non possiamo proprio permetterci un governo che galleggi in attesa del risultato referendario.