LA RIFORMA RENZI-BOSCHI NON E' UN EDITTO
di Giacomo Stucchi
Il referendum costituzionale è oggetto di un’offensiva mediatica, senza
precedenti, scatenata dal premier e dai suoi fiancheggiatori. La tv di Stato in
particolare, ma anche molti altri organi di informazioni, hanno ormai un
palinsesto monotematico per lo più incentrato sulla riforma Renzi-Boschi. Al
diavolo tutto il resto, quindi, perché tanto la panacea è la riforma della
Costituzione targata Renzi-Boschi. Il fatto in sè non sarebbe una brutta
notizia, una maggiore informazione sul tema non può che giovare al dibattito, se
non fosse però che la maggior parte degli interventi sono a favore del Sì e
comunque solo in pochi casi con un contraddittorio che spieghi anche le ragioni
del No. E’ sintomatico in tal senso il video che sta impazzando sul web e che
riguarda lo studente dell’ateneo catanese, Alessio Grancagnolo, tacitato per
avere “osato” criticare in un incontro pubblico la ministra delle Riforme
Boschi. Com’è noto l’esponente di governo ha cominciato il suo giro nelle
Università per promuovere la sua riforma ma negli incontri che la vedono
presenziare non è gradito, a quanto pare, il contraddittorio; soprattutto se le
osservazioni sono puntuali e dettagliate. Insomma, dagli studenti ai partigiani,
che hanno scelto nella loro Assemblea Nazionale di schierarsi per il No e per
questo si sono beccati gli strali della ministra Boschi, pare proprio che chi
non condivide i contenuti della riforma, o parte di essa, viene subito messo
all’indice. Temo che il presidente del Consiglio e alcuni suoi ministri stiano
scambiando la loro riforma, sulla quale saranno i cittadini ad avere l’ultima
parola con il voto referendario, con un editto. Un atto, cioè, sul quale non
si può discutere ma che deve essere accettato cosi com’è. Ma forse tutto questo
serve anche a capire cosa potrebbe accadere alla nostra democrazia se, dovesse davvero passare la riforma e poi andare al voto con
l’Italicum.
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