Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, maggio 24, 2016

LA RIFORMA RENZI-BOSCHI NON E' UN EDITTO

di Giacomo Stucchi
Il referendum costituzionale è oggetto di un’offensiva mediatica, senza precedenti, scatenata dal premier e dai suoi fiancheggiatori. La tv di Stato in particolare, ma anche molti altri organi di informazioni, hanno ormai un palinsesto monotematico per lo più incentrato sulla riforma Renzi-Boschi. Al diavolo tutto il resto, quindi, perché tanto la panacea è la riforma della Costituzione targata Renzi-Boschi. Il fatto in sè non sarebbe una brutta notizia, una maggiore informazione sul tema non può che giovare al dibattito, se non fosse però che la maggior parte degli interventi sono a favore del Sì e comunque solo in pochi casi con un contraddittorio che spieghi anche le ragioni del No. E’ sintomatico in tal senso il video che sta impazzando sul web e che riguarda lo studente dell’ateneo catanese, Alessio Grancagnolo, tacitato per avere “osato” criticare in un incontro pubblico la ministra delle Riforme Boschi. Com’è noto l’esponente di governo ha cominciato il suo giro nelle Università per promuovere la sua riforma ma negli incontri che la vedono presenziare non è gradito, a quanto pare, il contraddittorio; soprattutto se le osservazioni sono puntuali e dettagliate. Insomma, dagli studenti ai partigiani, che hanno scelto nella loro Assemblea Nazionale di schierarsi per il No e per questo si sono beccati gli strali della ministra Boschi, pare proprio che chi non condivide i contenuti della riforma, o parte di essa, viene subito messo all’indice. Temo che il presidente del Consiglio e alcuni suoi ministri stiano scambiando la loro riforma, sulla quale saranno i cittadini ad avere l’ultima parola con il voto referendario, con un editto. Un atto, cioè, sul quale non si può discutere ma che deve essere accettato cosi com’è. Ma forse tutto questo serve anche a capire cosa potrebbe accadere alla nostra democrazia se, dovesse davvero passare la riforma e poi andare al voto con l’Italicum.