LA CAPTATIO BENEVOLENTIAE DI RENZI CI COSTERA' CARA
di Giacomo Stucchi
Se qualcuno pensa che un dialogo di Renzi al giorno su Facebook tolga ai
cittadini i guai di torno, sbaglia decisamente. False promesse e fantasmagorici
risultati rientrano nello stile del premier; altra cosa, però, sono le
questioni su tappeto che, dalla politica economica alle riforme che servono
davvero al Paese, aspettano invano di essere affrontate e risolte. Così è, per
esempio, sul fronte della disoccupazione che era e rimane a livelli molto
preoccupanti. Il premier può continuare a giocare con le parole quanto gli pare
ma lo sostanza è che l’occupazione non riparte in modo significativo e che i
piccoli segnali di ripresa dei mesi scorsi erano dovuti agli incentivi alle
imprese, costosissimi, varati dal governo; che, però, hanno drogato il mercato
del lavoro e infatti, una vola ridotti, hanno cessato di dispiegare i loro
effetti. Se Renzi vuol continuare a prendere in giro i cittadini attribuendo al
Jobs Act risultati che non esistono si accomodi pure, ma le famiglie che hanno i
ragazzi in casa senza un lavoro, o le persone che lo hanno perso e non lo
trovano più, sanno perfettamente come stanno le cose. Ma ancora più subdolo
appare l’atteggiamento del presidente del Consiglio nella diuturna partita a
scacchi che il governo gioca con l'Unione europea sulla flessibilità nei nostri
conti pubblici. Davvero si può essere soddisfatti per la flessibilità ottenuta
dai mastini di Bruxelles? E cosa si nasconde dietro tale “generosità”, che però
è vincolata, a tempo e condizionata? Con Renzi a Palazzo Chigi il Paese è
indietro su tutto: crescita, produttività e competitività. Il margine che l’Ue
ci concede non è una regalia ma un “conto aperto” che, prima o poi, dovrà essere
saldato; e con gli interessi. Per questo occorre vigilare con attenzione sui
provvedimenti che il governo prenderà da qui alle prossime settimane o mesi.
Ciascuno di essi, infatti, sarà un tentativo di captatio benevolentiae del
premier nei confronti di una parte dell’elettorato, ma avrà un costo economico
che tutti i cittadini-contribuenti dovranno poi contribuire a pagare.
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