UN VOTO PER DIRE NO AI GOVERNI VESSATORI DELLA SINISTRA
di Giacomo Stucchi
Analisi dei flussi elettorali e statistiche possono di certo aiutare a capire
il dato numerico del successo della Lega Nord alle elezioni regionali di
domenica scorsa. Il Carroccio, infatti, per percentuali e termini di voti
assoluti è l’unico vero vincitore. Ma per comprendere sino in fondo il valore
politico di questa vittoria bisogna guardare oltre ai numeri e soffermarsi sui
temi che la Lega ha portato avanti non solo in campagna elettorale ma negli
ultimi anni. Sin da quando, nell’ormai lontano 2011, hanno cessato di governare
in questo paese esecutivi espressione di un’autentica volontà popolare. Avere
insediato dei governi con delle manovre di palazzo, operazioni delle quali il
principale responsabile è stato certamente il Pd, si è infatti rivelata una
strada profondamente sbagliata. La Lega ha sempre votato contro questi governi
perché ha sempre avuto lucido e chiaro il disegno di certe forze politiche che,
sull’onda dell’emergenza, avrebbero poi adottato provvedimenti deleteri per i
cittadini. Basti pensare ai disastri provocati dalla riforma delle pensioni
voluta dalla Fornero, approvata grazie al sostegno del Pd e dello stesso Renzi
(che pur non essendo nè in Parlamento nè al governo, ma pur sempre in piena
corsa per la conquista della segreteria del suo partito, la giudicò “positiva”),
per capire molto degli eventi di oggi. La verità è che il Pd, anche con Renzi,
ha continuato ad essere l’architrave sul quale si poggia uno Stato centralista e
vessatore; che non si cura di mettere sotto controllo la spesa pubblica perchè
tanto sa già che continuerà a finanziarla con nuove tasse. La stratosferica
pressione fiscale sulla casa ma anche sugli immobili industriali e sui terreni
agricoli, che il premier non si è minimamente curato di alleggerire, è del resto
la rappresentazione plastica di come la sinistra di governo voglia continuare a
tartassare il cittadino. A queste politiche gli elettori, dal Veneto alla
Liguria, dalla Toscana all’Umbria, hanno chiaramente detto no.
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