Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

giovedì, dicembre 05, 2013

UN DIBATTITO INCOMPRENSIBILE

di Giacomo Stucchi

I dati di Eurostat, secondo i quali  nei cinque anni di crisi economica tra il 2008 e il 2012 le persone "a rischio povertà o esclusione sociale"  nel nostro Paese sono balzati a quasi il 30 per cento, fotografano una situazione drammatica. Impossibile non collegare questo stato di cose anche all’incapacità degli ultimi governi che, sia nel rilancio dell’economia, sia nelle riforme, hanno tecnicamente fallito. Già dalla fine del 2011, con l’avvento a Palazzo Chigi di Monti, e poi nella primavera di quest’anno con Letta, non una delle grosse questioni sociali ed economiche sul tappeto è stata adeguatamente risolta dai cosiddetti governi di emergenza o di scopo. Anzi, rispetto ai traguardi prefissati, i risultati di alcuni provvedimenti sono andati esattamente nella direzione opposta. Penso, per esempio, ai presunti incentivi per l’assunzione di giovani, che hanno prodotto  solo maggiore disoccupazione, oltre al conseguente triste ritorno del fenomeno dell’emigrazione;  ma anche al disastro sociale per gli esodati, diretta conseguenza della  riforma delle pensioni voluta dalla Fornero.  Un Paese che non sa dare una prospettiva alle giovani generazioni, e non assicura delle condizioni di vita dignitose a chi matura il diritto a godersi la sua pensione, non ha un futuro. Ed è proprio  guardando a queste sconsolanti prospettive che un dibattito importante, come quello sulla nuova legge elettorale, rischia di diventare incomprensibile agli occhi dell’opinione pubblica. Per chi ha come  certezza solo il dover far fronte a sempre più pressanti e confuse scadenze fiscali, la bocciatura dell’attuale sistema di voto da parte della Consulta ha quasi il significato di una beffa.  Al  di là delle prospettive mutate per i singoli partiti, o per i loro leader o aspiranti tali, il punto è che l’attuale situazione di stallo, e l’incapacità di governo e maggioranza a venirne fuori,  denota in qualche modo il fallimento, non solo elettorale ma anche politico e istituzionale, di un sistema di Stato.  Contro il quale la Lega Nord, a ragion veduta e con grande lungimiranza,  si è sempre battuta.