Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, novembre 21, 2013

SU TASSE E CASA E' SOLO CAOS

di Giacomo Stucchi

Il Consiglio dei ministri ha deciso di rinviare alla prossima settimana l’approvazione del decreto per l'abolizione della seconda rata dell'Imu sulla prima casa, precisando che il provvedimento deve andare di pari passo con quello sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia che a sua volta deve attendere un via libera da parte della Bce. Insomma, una specie di gioco delle tre carte che rende bene l’idea di come il governo maneggia delicatissime questioni come la tassazione immobiliare, ma anche la più generale e complessa materia dell’imposizione fiscale. Ma a rendere ancora più amaro, per cittadini e aziende, questo fine anno di caos politico e fiscale potrebbe esserci il probabile aumento degli acconti Ires e Irap estesi a tutte le imprese, non solo a banche e ad assicurazioni. Una misura finalizzata a recuperare le risorse per la cancellazione della seconda rata dell’Imu sulla prima casa, la cui entità peraltro continua ad essere incerta perché lo è altrettanto la platea da prendere in considerazione. Il rincaro degli acconti rientra nell'uso della clausola di salvaguardia che il governo può esercitare per mettersi al riparo dal rischio di superare il 3 per cento nel rapporto tra deficit e Pil, totem inviolabile per gli accordi di Maastricht. Si aggiunga che nella clausola è previsto anche un aumento a partire da gennaio delle accise sui carburanti. In altre parole, l’ennesimo aumento della pressione fiscale è la soluzione con la quale il governo delle larghe (o ristrette!) intese intende uscire dalla crisi economica e rilanciare i consumi per il 2014. Al delirio sulla tassazione immobiliare c’è poi da aggiungere l’altro sulla legge di Stabilità, che sta via via assumendo i contorni del solito provvedimento omnibus dove però non c’è traccia delle misure idonee a rimettere in moto l’economia. Il rischio concreto è che l’incapacità del governo a programmare i provvedimenti trasformi la manovra in un grande calderone, dove ci starà tutto e il suo contrario.