TRACCIATA LA STRADA DEL FUTURO
di Giacomo Stucchi
Abbiamo scalato le montagne, combattuto contro
nemici visibili e invisibili, portato avanti una campagna elettorale
difficilissima, probabilmente la più complicata di sempre, ma alla fine siamo
usciti vittoriosi. Adesso è più facile per tutti comprendere il significato
della nostra promessa 'Prima il Nord'. D'ora in poi tutti dovranno fare i conti
con la Lombardia guidata da Roberto Maroni e il fronte indissolubile del Grande
Nord, con Piemonte e Veneto nelle salde mani del Carroccio. Dovrà farlo
Bruxelles, dove è già arrivato forte e chiaro l'eco del risultato delle
politiche, che certo non ha premiato il rigorismo strangolatore dell'Ue, dovrà
farlo Roma dove potrebbe a breve insediarsi uno dei governi più deboli che si
ricordino. Siamo felici e orgogliosi. Abbiamo pagato in termini di voti, anche
per la rinnovata alleanza con il Pdl che nella base non è stata certo gradita a
tutti, ma abbiamo conquistato la Lombardia e siamo certissimi di aver tracciato
la strada del futuro. L'alternativa sarebbe stata l'irrilevanza politica. Il
nostro progetto politico, la nostra speranza e insieme il nostro sogno di
governare contemporaneamente Lombardia, Piemonte e Veneto, è oggi una realtà. Da
qui la Lega Nord riparte, consapevole di avere centrato un obiettivo che non è
fine a se stesso ma funzionale ad un nuovo progetto politico, che vede nel 75%
delle imposte da lasciare sul territorio e negli incentivi alle imprese i suoi
punti cardine. A Roma, tanto al Senato quanto alla Camera, abbiamo una pattuglia
parlamentare determinata e compatta. Sarà il nostro presidio permanente di
tutela e garanzia dei diritti del Nord contro un sistema centralista che, oggi
più che mai, versa in uno stato confusionale. Se il responso delle urne sancisce
infatti una vittoria schiacciante di Roberto Maroni in Lombardia per la
conquista del Pirellone, nei due rami del Parlamento si determina di fatto una
situazione di stallo al Senato, dove al momento non esiste una maggioranza
assoluta, e un vantaggio in seggi della sinistra alla Camera che però è davvero
risibile in termini di voti. Ecco perché le sirene della sinistra sono già
all'opera per ammaliare i grillini, con argomenti molto convincenti e poco
rivoluzionari, come la cessione di qualche poltrona istituzionale di rango, per
convincerli a far convergere i loro voti su un non meglio definito e
identificato programma di governo. Ma questa è un'altra storia della quale ci
occuperemo da domani in poi, per il momento godiamoci il Grande Nord.
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