Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

PENSIERI E IMMAGINI: vi presento il mio blog. Un modo per tenermi in contatto con gli elettori, con gli amici e con tutti coloro che, anche con opinioni diverse dalle mie, desiderano lasciare un loro commento. Grazie.

martedì, febbraio 12, 2013

DA MONTI E BERSANI FESTIVAL DELL'IPOCRISIA

di Giacomo Stucchi

E' un festival dell'ipocrisia quello che il duo Monti-Bersani hanno messo in scena da tempo per prendere in giro gli elettori. Prima fingendo di essere antagonisti, quando invece si sono perfettamente trovati nei tredici mesi trascorsi insieme a Palazzo Chigi, e poi dichiarandosi entrambi contro il voto disgiunto e inciuci vari, mentre in realtà avevano già da tempo posto in essere sia l'accordo per il governo centrale, sia quello per buttare alle ortiche Albertini per tentare di sbarrare la strada all'avanzata di Roberto Maroni in Lombardia. La campagna d'inverno dei due compari di governo prevedeva quindi una facile avanzata elettorale che avrebbe dovuto svolgersi secondo un schema molto semplice che vedeva, in sostanza, la sinistra campare della rendita acquisita con il successo (mediaticamente drogato) delle primarie, e il Professore invece impegnato nella continuazione del suo fumoso lavoro. Monti, infatti, dopo essere stato messo a Palazzo Chigi con il solo obiettivo di salvare le banche coi soldi dei contribuenti, con l'avallo del Pd che in tale strategia ha fortemente spinto per attuare la politica di inasprimento fiscale a danno soprattutto del ceto medio, aveva un altro lavoro torvo da compiere ed era quello di svuotare quanto più possibile l'elettorato del centrodestra per portarlo in dote al Pd, in vista di una nuova alleanza di governo. Un'operazione studiata a tavolino che però, come spesso accade alla sinistra, non ha messo nel conto né i limiti storici della stessa sinistra, né la capacità di ripresa del centrodestra. I limiti sono quelli già visti altre volte in passato e rappresentati dall'ennesimo cartello elettorale (che questa volta spazia da Vendola a Fini e Casini, con l'appoggio per il momento esterno di Ingroia) che, ancorché riuscisse a vincere le elezioni, avrebbe poi un'aspettativa di successo al governo prossima alla zero. Ma è con la riconquista dell'elettorato da parte del centrodestra, e soprattutto con l'avanzata in Lombardia di Maroni e delle sue proposte concrete a favore dei cittadini lombardi, che i soci Bersani-Monti vedono allontanarsi sempre più il loro progetto di prendere in un solo colpo il governo centrale e quello lombardo.