Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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martedì, giugno 26, 2012

BERSANI E CASINI FINALMENTE ALLO SCOPERTO

di Giacomo Stucchi



Le dichiarazioni del segretario dell'Udc Pierferdinando Casini di apertura per un'alleanza strategica con il Pd la dicono lunga su quale sia il rischio che il Paese corre nell'immediato futuro se una sciagurata riedizione del centrosinistra dovesse eventualmente tornare a Palazzo Chigi: dall'incremento delle tasse a quello della spesa pubblica, dal totale abbandono di ogni politica riformista in senso federalista al ritorno in grande stile del più classico centralismo romano. Ma sbaglia chi ritenesse l'alleanza Bersani-Casini una notizia dell'ultima ora. Già da tempo, infatti, i due segretari hanno posto in essere un accordo organico che prima ha portato a disarcionare un governo legittimamente scelto dai cittadini, e poi all'insediamento di un altro esecutivo, composto da burocrati, tecnici e banchieri, messo lì grazie ad una manovra di Palazzo e interessato solo alla tutela di interessi e poteri forti. Un gioco sporco, che ha portato alla momentanea sospensione della democrazia in attesa di un ritorno "ufficiale" della sinistra al potere, magari con un nuovo governo Monti. Altro che emergenza economica e finanziaria che peraltro, dopo sette mesi del Professore nella stanza dei bottoni, è ancora tutta lì; la sinistra si è presa il potere e adesso, con la complicità di Casini, mira a tenerselo per molto altro tempo ancora. Ecco perché non ha sorpreso per niente l'uscita di Casini che anzi serve a far chiarezza nel quadro politico, dove di fatto prenderebbe corpo la coalizione statalista e della spesa pubblica, costituita da Pd e Udc e la sua intenzione di mettere le mani sul potere per i prossimi anni. Non sfugge a nessuno, e tanto meno a noi della Lega Nord, che una siffatta coalizione, con dentro i vecchi arnesi del centrosinistra e certi amministratori locali che hanno incrementato la spesa pubblica nei loro territori, ma coi soldi delle tasse pagate al nord, affosseranno definitivamente questo Paese, cercando ancora una volta di togliere le risorse alla sua parte più produttiva per redistribuirle senza criterio altrove. In questo quadro politico il ruolo del Carroccio diventa quanto mai dirimente per le sorti del nord e dei popoli della Padania. Il nostro Movimento, nato proprio per contrastare l'azione dei partiti statalisti e centralisti, la cui devastante azione di governo è stata già ampiamente sperimentata negli anni passati, ha quindi una grande responsabilità. In tal senso il Congresso federale della Lega Nord, in programma a Milano per il prossimo fine settimana, ha una duplice valenza: ridare slancio e nuova linfa vitale all'azione del nostro Movimento, ma anche fornire risposte concrete a tutti quei cittadini e imprese che dal governo Monti hanno avuto solo tasse e povertà.