Giacomo Stucchi - Senatore Lega Nord Padania -

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giovedì, maggio 31, 2012

GOVERNO E MAGGIORANZA IN STATO CONFUSIONALE

di Giacomo Stucchi

In un momento oltremodo difficile per il Nord, già tartassato da un governo che sa solo aumentare la pressione fiscale ed è incapace di avviare serie politiche di razionalizzazione della spesa pubblica, continuano a soffrire le imprese e le famiglie. Persino per venire incontro alle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia e nel Mantovano il governo Monti non ha saputo fare di meglio che aumentare l'accise sulla benzina, salvo confermare un'inopportuna parata militare che, oltre ad avere dei costi, distoglie pure uomini e mezzi da un loro più proficuo utilizzo nelle zone dove la terra continua a tremare. Anche per combattere tutto questo, oggi più che mai, c'è bisogno di una Lega unita e determinata che porti avanti soluzioni condivise idonee ad affrontare e risolvere una volta per tutte la questione settentrionale. Se sia meglio proseguire facendo parte o meno del Parlamento, lo deciderà il Congresso Federale. La maggioranza parlamentare continua peraltro ad operare in uno stato confusionale, garantendo l'appoggio ad un governo che è sempre stato lontanissimo dalle reali esigenze della gente. Non c'è ormai traccia di provvedimento legislativo che non comporti un continuo stop and go dei lavori d'Aula, o di Commissione, nell'estenuante ricerca del compromesso all'interno della variegata maggioranza che tiene in vita l'esecutivo ma anche tra le diverse anime che caratterizzano le singole forze politiche. Insomma, proprio nel momento in cui il Paese avrebbe più bisogno di determinazione e di un'unità d'intenti, Pd,Pdl e Terzo Polo dimostrano di non essere per niente all'altezza della situazione e cercano solo di prendere tempo. Per fare cosa? Anche questo sembra difficile da decifrare. Se infatti in alcuni momenti sembra prevalere uno spirito riformatore, ancorché dell'ultima ora, in altri ancora sembra invece che si navighi a vista in attesa degli eventi. Alcuni dei quali, peraltro, appaiono ingovernabili; come la risalita vertiginosa dello spread, attribuito sei mesi fa al governo Berlusconi, e invece oggi palesemente legata tanto all'incapacità del governo dei professori, quanto alle dinamiche europee che purtroppo sembrano ormai legare sempre più gli Stati membri dell'Ue ad un destino comune. Persino gli annunci, come quello di una possibile prossima approvazione della legge sulla riforma del mercato del lavoro (sempre con il ricorso alla fiducia) sembra lasciare indifferenti i mercati. Forse anche loro hanno ormai capito che il governo Monti ha davvero esaurito il suo compito ed è giunta l'ora di cambiare pagina.